La menopausa è un fase fisiologica nella vita di una donna, che può essere accompagnata da diversi disturbi che impattano sulla sua vita sessuale, psicologica e di relazione. Circa metà delle donne in menopausa riferisce secchezza vaginale, dolore ai rapporti sessuali, prurito intimo, dolore a camminare o andare in biciletta: sono alcuni dei sintomi di una riduzione dell’elasticità e assottigliamento dei tessuti genitali e della mucosa vaginale, che prende il nome di atrofia vulvovaginale. Ne parliamo con la dottoressa Raffaela Cinzia Di Pace, ginecologa e sessuologa di Humanitas San Pio X.
Qual è la causa dell’atrofia vulvovaginale?
«L’atrofia vulvovaginale è causata dalla riduzione degli ormoni estrogeni che si manifesta con la menopausa – spiega l’esperta -, ma può anche comparire in altre fasi della vita della donna come l’allattamento o l’uso di contraccettivi ormonali a basso dosaggio. I tessuti e la mucosa di vulva e vagina sono ricchi di recettori per estrogeni e androgeni, di cellule che producono sostanze fondamentali per la lubrificazione, il corretto pH vaginale, e per la protezione dalle infezioni, e di fibre collagene ed elastiche. Con la riduzione e cessazione della produzione di ormoni estrogeni da parte delle ovaie, vulva, vagina e genitali esterni modificano la struttura dei propri tessuti e quindi la loro funzione».
Calo del desiderio e dolore: la causa è l’atrofia vulvovaginale?
«Avere una vita sessuale soddisfacente è una componente importante del benessere delle persone – prosegue la ginecologa -, perchè contribuisce ad alzare i livelli di serotonina, l’ormone del buonumore, aumentare l’autostima e migliorare la relazione affettiva con il partner. Il timore di sentire dolore durante la penetrazione, spesso è il motivo principale per cui la donna tende ad evitare i rapporti sessuali, a cui si associa un calo del desiderio, molto frequente in menopausa a causa del calo del testosterone. Si tratta di una condizione che colpisce molte donne in postmenopausa, chiamata disturbo da desiderio ipoattivo: per evitare il dolore e il disagio nel rapporto sessuale, la donna si allontana dalle occasioni di incontro con il partner, e crea un distacco spesso non compreso dal partner. Inoltre, i cambiamenti della menopausa, spesso, fanno sentire la donna meno attraente. Come hanno osservato molti studi, una vita sessuale insoddisfacente che può iniziare già a 50 anni con l’inizio della menopausa, provoca un peggioramento della qualità di vita, ci si sente più tristi e insoddisfatti».
Cosa fare per curare l’atrofia vulvovaginale?
«Parlare con il proprio ginecologo dell’alterazione della propria sessualità in menopausa, aiuta a identificare la causa e trovare la cura più adatta a risolvere il problema – sottolinea la dottoressa Di Pace -. Oggi disponiamo di molte soluzioni all’atrofia vaginale: terapie locali con ovuli e creme vaginali che possono contenere ormoni, sostanze ad azione idratante o nutriente, microiniezioni di acido ialuronico e poliribonucleotidi, ma anche una terapia che si assume per bocca ma agisce a livello vaginale. In molti casi, però, la cura dell’atrofia vulvovaginale richiede l’uso di più terapie insieme o in sequenza».
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