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Toxoplasmosi


Che cos’è la toxoplasmosi?

La toxoplasmosi è un’infezione che si trasmette generalmente attraverso il contatto con le feci dei gatti e, indirettamente, attraverso altri animali (anche sotto forma di pesce crudo). Il parassita che causa l’infezione è uno dei più diffusi al mondo e crea problemi maggiori alle persone con sistema immunitario compromesso o momentaneamente fragile, e alle donne in gravidanza con conseguenze anche gravi a carico del feto.

Perché è pericolosa per le donne in gravidanza?

La toxoplasmosi è una malattia pericolosa per le donne in gravidanza, in quanto il parassita può raggiungere la placenta e causare: 

  • aborto spontaneo
  • problemi fetali.

Quando si effettuano i controlli? 

Se si pianifica una gravidanza, bisognerebbe conoscere con anticipo il proprio stato di immunità verso la toxoplasmosi, cioè sapere se nel proprio corpo sono presenti gli anticorpi in grado di contrastarla. Per saperlo si esegue un semplice esame del sangue (Toxo-test), i cui risultati permettono di determinare se la donna è:

  • protetta
  • suscettibile
  • a rischio

In caso di gravidanza, se la donna è risultata “protetta” non è necessario ripetere il test. Se invece è risultata suscettibile, deve eseguire altri controlli durante la gravidanza (a 20 e 38 settimane) , per escludere la possibilità di essersi infettata e che quindi il bambino rischi di contrarre una toxoplasmosi congenita. Se invece al momento della gravidanza non ha eseguito il test e non si conosce la sua predisposizione al rischio di contrarre la toxoplasmosi, il Toxo-test deve essere prontamente eseguito durante la gravidanza, con la prima serie di esami del sangue entro le prime 8 settimane di gestazione. 

Cosa fare se si contrae la toxoplasmosi in gravidanza?

Se dai controlli, la futura mamma risulta aver contratto la toxoplasmosi (IgM positive), si procede con i test sierologici più sofisticati sia per accertare la diagnosi sia, eventualmente, per prevedere una terapia. In questi casi, è utile l’invio della donna a una consulenza con un esperto di malattie infettive per stabilire con il ginecologo gli ulteriori controlli. 

Se l’infezione viene confermata, il neonato nato da mamma infetta deve essere seguito per almeno tutto il primo anno di vita per poter escludere eventuali danni cerebrali e visivi che insorgano nei mesi successivi. Questo percorso va eseguito anche se il bambino risulta apparentemente sano. 

Quali sono i sintomi della toxoplasmosi?

I principali sintomi della toxoplasmosi comprendono:

  • dolori muscolari
  • linfonodi gonfi
  • mal di testa
  • febbre
  • stanchezza
  • mal di gola

Come si previene la toxoplasmosi?

Non esiste il vaccino contro la toxoplasmosi, perciò non esiste una forma di prevenzione assoluta. Tuttavia, la futura mamma può seguire questi accorgimenti: 

  • evitare il consumo di carne cruda e poco cotta
  • lavare accuratamente frutta e verdura
  • bere solo latte pastorizzato
  • lavare scrupolosamente gli utensili con cui sono stati tagliati i vegetali o la carne
  • evitare il contatto con animali domestici, specie gatti, ad esempio quando si pulisce la lettiera (nel caso, indossare guanti)
  • alimentare i gatti solo con carni secche, cotte o in scatola
  • lavare scrupolosamente le mani dopo la manipolazioni di carni crude, prima dei pasti, dopo aver fatto giardinaggio o quando si viene in contatto con la sabbia in cui giocano i bambini 
  • attenzione a mosche e scarafaggi, perchè possono essere vettori di cisti.

FONTI

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