Alcune alterazioni fisiologiche in gravidanza, come dimostrano evidenze scientifiche, possono influire sulla salute generale e sulla salute orale della mamma e del bambino. L’insorgenza o l’aggravarsi di infiammazione gengivale in gravidanza, potrebbe aumentare il rischio di parto pretermine e basso peso del bambino alla nascita. Assicurarsi che i tessuti dentali e gengivali della mamma siano in salute darà maggiori possibilità al bambino di un buon inizio.
Quali sono i rischi di una malattia parodontale in gravidanza? Ne abbiamo parlato con la professoressa Lorena Rispoli, Responsabile insieme al professor Roberto Weinstein dell’Ambulatorio di Parodontologia in Gravidanza del Centro Multidisciplinare di Patologia della Gravidanza diretto dalla professoressa Nicoletta Di Simone.
«In gravidanza, cambiamenti ormonali e aumento del flusso sanguigno modificano l’equilibrio del biofilm del cavo orale favorendo la proliferazione di alcuni batteri e promuovendo così l’infiammazione gengivale – spiega la professoressa -. La gravidanza quindi contribuisce allo sviluppo o ad aggravare una malattia parodontale materna anche di lieve grado, portando alla distruzione progressiva delle strutture di sostegno del dente fino alla perdita del dente stesso. Inoltre, i batteri presenti nei tessuti gengivali, attraverso la circolazione sanguigna, riescono a raggiungere l’unità feto-plancentare e attivare molecole infiammatorie responsabili dell’infiammazione intra-uterina e sistemica. Questo potrebbe aumentare i rischi di parto pretermine e scarso accrescimento prenatale, e di associazione tra malattia parodontale e pre-eclampsia, aborto spontaneo e diabete mellito gravidico».
In quale periodo della gravidanza fare i controlli?
«Dopo il secondo mese o entro la fine del primo trimestre, aumenta il rischio di sviluppare malattia parodontale – sottolinea l’esperta -. Prima del concepimento e comunque non oltre la 12ª settimana di gravidanza, nell’Ambulatorio di Parodontologia in Gravidanza per le future mamme sono stati sviluppati, protocolli preventivi e di cura, differenziati sulla base dello stadio e grado di progressione della parodontite e del periodo di gravidanza, con un approccio interdisciplinare innovativo, sviluppato insieme al professor Roberto Weinstein, che pone l’Italia all’avanguardia in Europa in questo ambito.
In questo modo speriamo di incoraggiare sempre più donne ad adottare sane abitudini di igiene orale e ad aderire ai controlli di prevenzione contro la malattia parodontale; e in caso di malattia, di poterle seguire con terapie di supporto, non solo durante la gravidanza, ma per un sorriso che duri tutta la vita».
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