Secondo le recenti linee guida dell’OMS recepite dal Ministero della Salute nel documento “Linee di indirizzo per l’attività fisica”, i bambini dovrebbero svolgere attività motoria fin dalla più tenera età, secondo modi e tempi che cambiano in base alla crescita e allo sviluppo.
Ma a che età i bambini dovrebbero iniziare a fare attività fisica e sport? L’abbiamo chiesto agli specialisti di Humanitas San Pio X.
Uno stile di vita attivo dei genitori fin dalla fase preconcezionale e poi nella gestazione, e fin dalla primissima infanzia hanno un ruolo chiave nel determinare lo stato di salute del bambino durante tutta la sua crescita. Ovviamente, l’attività motoria raccomandata per i neonati e i bambini di età inferiore a 1 anno è molto diversa da quella dei bambini più grandi.
Neonati: qual è l’attività fisica raccomandata?
Fin dai primi mesi di vita i genitori possono contribuire a stimolare il movimento e la muscolatura del bambino, cambiandogli spesso posizione durante il giorno e lasciandolo a pancia in giù (posizione prona) quando sveglio, inizialmente per pochi minuti, in diversi momenti del giorno, quindi aumentando progressivamente il tempo.
Se il bambino inizia a piangere l’attività va interrotta e riproposta in un altro momento. Man mano che il bambino cresce e sta più tempo sveglio può essere incoraggiato a seguire con lo sguardo, a toccare, ad afferrare oggetti. Lo sviluppo psicomotorio del bambino è strettamente correlato al tempo trascorso sul pavimento, pancia a terra, e agli stimoli ricevuti. I bambini, quando sono svegli, dovrebbero rimanere il meno possibile fermi in carrozzina, nella sdraietta, sul seggiolone o nel marsupio, e tantomeno imbambolati davanti ad uno schermo. Attenzione alla sicurezza dell’ambiente in cui il bambino si muove e dei giochi utilizzati.
Bambini: quale attività fisica e per quanto tempo?
Già da 1-2 anni e fino a 3-4 anni di età, i bambini dovrebbero praticare almeno 3 ore (180 minuti al giorno) di attività fisica di varia intensità, anche moderata o vigorosa, sempre in condizioni di sicurezza e in presenza di genitori o caregivers. Anche a questa età, i bambini non dovrebbero trascorrere troppo tempo seduti, effettuare lunghe passeggiate su passeggini, ma bisognerebbe privilegiare uno stile di vita attivo che stimoli la coordinazione motoria del bambino, contribuisca alla maturazione del sistema nervoso e allo sviluppo delle funzioni cardiocircolatorie e respiratorie.
Si raccomanda anche l’esecuzione di giochi di colorazione, costruzioni manuali con materiali adatti ai bambini e puzzle al fine di stimolare la motricità fine e lo sviluppo cognitivo.
Tra i 3 e 5 anni il bambino acquisisce uno schema motorio coordinato nel camminare, correre e praticare gesti atletici specifici, come ad esempio calciare il pallone, nuotare, oppure sciare, specie se stimolato adeguatamente dai propri genitori, caregivers o in centri sportivi per bambini. Dai 5 anni, poi, si assiste alla crescita di statura che proseguirà negli anni seguenti, così come continua l’apprendimento motorio, la coordinazione, l’organizzazione spazio-temporale, l’equilibrio e la lateralizzazione, la coordinazione statica e dinamica generale e relativa a ogni segmento corporeo. Per favorire lo sviluppo di queste competenze si raccomanda che i bambini dai 5 anni all’età prepuberale (11 anni) pratichino una media di 60 minuti di attività fisica quotidiana moderata-vigorosa, che includa il gioco, l’esercizio fisico strutturato e lo sport che dovrebbe essere di tipo prevalentemente aerobico.
Per mantenere il benessere fisico non è quindi necessario che il bambino in età scolare pratichi sport tutti i giorni, ma è importante che svolga sempre almeno un’ora di attività fisica al giorno.
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