Il varicocele è una condizione non rara nei giovani maschi, dovuta alla dilatazione anomala delle vene del testicolo. Si tratta di una patologia non grave, ma che può influenzare la fertilità maschile: infatti, fino al 95% dei pazienti con varicocele presenta alterazioni della spermatogenesi. Insieme al trattamento chirurgico tradizionale, oggi il varicocele si può curare anche con un innovativo approccio mininvasivo ambulatoriale.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Dario Poretti, responsabile di Radiologia Interventistica di Humanitas San Pio X.
Varicocele embolizzazione: chi può farla e come si esegue?
Nel trattamento del varicocele, l’embolizzazione è una procedura endovascolare effettuata cioè attraverso un cateterino inserito nella vena femorale con una puntura inguinale, praticata dal radiologo interventista in ambulatorio. Sotto controllo radiologico, attraverso il cateterino viene iniettato un mezzo di contrasto per raggiungere le vene da trattare con l’embolizzazione. Una volta raggiunte le vene malate, sempre attraverso il cateterino vengono iniettate, in modo selettivo, sostanze embolizzanti o sclerosanti che favoriscono la chiusura del vaso dilatato, in modo da bloccare il reflusso di sangue al testicolo.
In genere, la durata dell’embolizzazione nel varicocele è di circa 20-30 minuti e non richiede ricovero in ospedale, né anestesia o sedazione, ad eccezione di una piccola anestesia locale per eseguire la puntura all’inguine. Una volta completata la procedura, il radiologo interventista verifica la completa occlusione delle vene interessate e, solo a quel punto, sfila il cateterino. Sul punto di inserzione del cateterino viene apposta una medicazione che, dopo un periodo di osservazione di circa tre ore, potrà essere rimossa.
La procedura di embolizzazione del varicocele è indicata nei casi di varicocele di grado elevato (III e IV grado), dopo che il paziente è stato inviato dall’urologo, andrologo o dal proprio medico curante alla visita di radiologia interventistica. Durante la valutazione, il radiologo effettua una ecografia mirata per valutare il varicocele e l’indicazione alla procedura di embolizzazione.
Quali sono i vantaggi dell’embolizzazione?
Nei casi di varicocele in cui sia indicata la procedura di embolizzazione endovascolare, i vantaggi riguardano l’assenza di incisioni chirurgiche e anestesia generale, come nella chirurgia tradizionale, assenza di ricovero ospedaliero, efficacia nel 98% dei casi e assenza di complicanze significative, con rapidi tempi di recupero. Infatti, una volta terminato il periodo di osservazione, il paziente può tornare a casa e svolgere alcune attività non pesanti, mentre il giorno successivo alla procedura, è possibile riprendere la propria normale attività quotidiana.
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