Alla nascita sono diversi gli esami di screening a cui viene sottoposto il neonato per valutare la funzionalità dei suoi organi e individuare precocemente eventuali patologie che potrebbero compromettere lo sviluppo del bambino. L’ecografia cerebrale è l’esame di screening che studia l’encefalo del neonato, nei bambini nati pretermine e a termine.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Ida Sirgiovanni, neonatologa del Punto Nascita di Humanitas San Pio X.
L’ecografia cerebrale transfontanellare è un esame non invasivo e di breve durata, che permette di studiare il cervello del neonato. Si tratta di un esame che, oggi, risulta di fondamentale importanza per la diagnosi precoce, il monitoraggio e lo studio di patologie neurologiche e anomalie cerebrali che potrebbero compromettere lo sviluppo neuropsicomotorio del neonato.
Perché l’ecografia cerebrale va eseguita preferibilmente entro il primo mese del neonato?
Dalla nascita e fino al primo mese di vita del neonato la pervietà delle fontanelle, ovvero le finestre acustiche anatomiche, permette uno studio accurato dell’encefalo, grazie anche all’uso di sonde ad alta risoluzione. Successivamente la chiusura delle fontanelle, soprattutto nel neonato a termine rispetto al neonato pretermine può portare ad una qualità diagnostica e risoluzione delle immagini inferiori.
L’ecografia transfontanellare è la metodica di prima scelta utilizzata dal neonatologo perché permette di identificare, subito dopo la nascita, al letto del paziente, e in tempi rapidi, i neonati che presentano lesioni cerebrali che possono compromettere il normale sviluppo neuropsicomotorio. A tal fine la diagnosi precoce delle anomalie cerebrale permette di attuare un percorso neuroriabilitativo precoce al fine di ottenere una migliore prognosi e una migliore qualità di vita durante la crescita, sia per il bambino che per la famiglia che lo assiste.
In quali casi è raccomandata l’ecografia del cervello del neonato?
L’indicazione all’ecografia cerebrale transfontanellare è valutata sulla base di alcuni fattori di rischio che possono essere presenti durante la gravidanza, al momento del parto o dopo la nascita. Le Infezioni congenite del gruppo TORCH (Toxoplasma, Virus della Rosolia, Citomegalovirus, Herpes), il riscontro di anomalie fetali e l’abuso materno di sostanze stupefacenti sono dei fattori di rischio prenatali che indicano l’esecuzione dell’ecografia transfontanellare. Nei neonati che nascono di basso peso o con un ritardo di crescita intrauterino o che necessitano di rianimazione prolungata alla nascita, e con anomalie di crescita cerebrale (microcefalia, macrocefalia), o nei neonati con convulsioni o infezioni cerebrali (meningite/encefalite) è raccomandata l’ecografia cerebrale durante la degenza in ospedale. Inoltre l’ecografia cerebrale è raccomandata nei neonati pretermine (età gestazionale inferiore/uguale 33 settimane) e late preterm (età gestazionale 34-36 settimane + 6 giorni) per valutare la maturazione cerebrale e per poter controllare nel tempo l’evoluzione delle lesioni cerebrali.
L’ecografia transfontanellare rimane per il neonatologo l’esame gold standard, insostituibile, soprattutto nella fase acuta della vita del neonato per poter identificare i neonati con anomalie cerebrali a prognosi sfavorevole, al fine di monitorare e migliorare la qualità dell’assistenza clinica.
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