Il mal d’orecchio che compare dopo lunghi bagni in mare o in piscina, comunemente detta anche otite del nuotatore, può essere causato da infezioni, oppure dalla difficoltà della tuba di reagire in modo adeguato alla variazione di pressione.
Ne parliamo con il dottor Luca Malvezzi, responsabile del dipartimento di Otorinolaringoiatria di Humanitas San Pio X.
Otite media: cause e sintomi
Di solito l’otite del nuotatore, anche chiamata otite esterna, è causata da alcuni batteri presenti in acqua dolce o salata, che penetrano nel condotto uditivo e trovano nella cute un terreno fertile per riprodursi, ma anche dagli stessi batteri che popolano la cute del condotto stesso.
Se il rischio di infezione dell’orecchio aumenta in acque contaminate da batteri, e quindi poco pulite, tuttavia non diminuisce in acque limpide ed estremamente pulite, come quelle di alcune spiagge italiane e caraibiche, perché ricche di microrganismi che, depositandosi nel nostro condotto uditivo, muoiono e rilasciano tossine dannose. Pertanto, più la pelle resta bagnata, anche a causa della sudorazione, più aumentano le probabilità che l’infezione progredisca, proprio perché all’interno dell’orecchio la trasudazione è più lenta.
L’otite esterna è in genere accompagnata da sintomi quali senso di ovattamento, prurito interno all’orecchio e dolore intenso, che si accentua aprendo la bocca e tirando il padiglione auricolare, perchè la pelle del condotto uditivo esterno è in parte innervata dal trigemino.
Rimedi per prevenire l’infezione dell’orecchio in vacanza
Persone con un condotto uditivo stretto e poco areate, con problemi di pelle come dermatosi, psoriasi, iperproduzione di cerume, dovrebbero rivolgersi all’otorinolaringoiatra prima di andare in vacanza al mare per ricevere i consigli per prevenire l’otite esterna ed eventualmente, provvedere a curare eventuali dermatosi o rimuovere il cerume. In genere, le persone che più sono a rischio di otite del nuotatore dovrebbero adottare qualche precauzione come risciacquare il condotto con acqua dolce o acido borico al 3% dopo ogni immersione, limitando la durata dei bagni in mare o in piscina.
Da evitare l’uso di cotton fioc per la pulizia, ma lavare le orecchie semplicemente come il resto del viso, senza andare in profondità. Vanno inoltre evitati i tappi per le orecchie, e in caso di bagni in mare o piscina si possono usare delle fasce in neoprene che proteggono le orecchie senza causare traumi interni.
Inoltre, attenzione anche all’uso prolungato degli auricolari: infatti, entrando nel condotto uditivo, gli auricolari fanno ventilare poco l’orecchio. Meglio quindi usare le cuffie che, oltre a garantire una maggiore sicurezza per l’orecchio, offrono anche un suono migliore in termini di qualità nell’ascolto della musica.
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