I primi mille giorni di vita del bambino, dal momento del concepimento fino al terzo anno di vita, sono fondamentali per lo sviluppo e la salute del bambino e per il suo futuro. Sono 1000 giorni in cui i genitori possono nutrire (nurturing) il bimbo di stimoli ed esperienze per favorire le grandi trasformazioni fisiche, psichiche, motorie e relazionali, di questo periodo.
Ne parliamo con la dottoressa Stefania Del Duca, coordinatrice delle ostetriche di Humanitas San Pio X.
Come prendersi cura della crescita e sviluppo del proprio bimbo
Lo dicono gli studi e le evidenze scientifiche, oltre che le centinaia di enti di ricerca, fondazioni, ONG e società professionali che, sulla base delle evidenze scientifiche degli ultimi vent’anno, hanno redatto il progetto Nurturing Care Framework: nei primi mille giorni di vita, i genitori possono fare molto per lo sviluppo e la salute del proprio bambino. Si chiama nurturing care il percorso fatto di stimoli, suoni, relazione con i genitori, alimentazione, gioco che inizia durante la gravidanza, continua alla nascita e prosegue con l’allattamento e fino a 3 anni, e aiuta il bimbo a costruire le fondamenta della propria vita e salute futura.
Si tratta di un periodo di vita in cui l’atteggiamento dei genitori può fare la differenza per la salute, il benessere e lo sviluppo del proprio figlio, contribuendo anche a proteggerlo dalla comparsa di patologie e disturbi in età infantile o adulta. Infatti, non solo il cervello è nella sua massima attività plastica e necessita di stimoli per costruire le proprie funzioni, ma anche alcuni difetti del metabolismo e l’obesità in età adulta, ad esempio, sono influenzati dall’alimentazione materna in gravidanza, dal mancato allattamento al seno, dalle abitudini alimentari che i genitori adottano, ma anche dall’esposizione a sostanze tossiche o inquinanti ambientali. Inoltre, le competenze cognitive e relazionali che il bambino svilupperà dipendono molto dalla qualità della relazione con i genitori, con l’ambiente e con le persone che lo circondano.
Di quali stimoli hanno bisogno i bimbi per crescere sani?
Alla nascita, il feto che ha sentito la voce della mamma durante la gestazione, è in grado di riconoscerne la voce, e in breve tempo, anche i volti delle persone che ha intorno, i genitori, i fratelli e chi si prende cura di lui, risponde alla mimica facciale, ai sorrisi e alle risate, ai toni di voce e all’apprezzamento dei genitori, ma anche al contatto fisico. Si tratta di stimoli essenziali per lo sviluppo ottimale del cervello del neonato che, come dimostrano gli studi scientifici, per l’80% si forma e sviluppa nel periodo che va dalla fine del secondo trimestre di gravidanza ai 3 anni di vita. Tutti i neonati hanno bisogno di questi stimoli, ma in particolare ne hanno un maggior bisogno i neonati prematuri e/o di basso peso alla nascita, e i neonati con anomalie congenite.
Tuttavia, il bambino non va forzato ad imparare nè è utile sovrastimolarlo. Ogni bimbo ha i propri tempi, e per crescere sano, avere uno sviluppo cognitivo pieno e imparare ad avere relazioni sane, il bambino va accudito con amore. Infatti, i bambini che sono trascurati e non ricevono stimoli dalla mamma e dai genitori, non sviluppano appieno tutte le aree del loro cervello. Parlare al proprio bimbo, fin dal concepimento, ascoltare insieme musica, giocare a nominare gli oggetti e le persone dell’ambiente che lo circonda, contribuisce allo sviluppo dei suoi centri della parola, della curiosità, e costituisce una premessa importante per la sua conoscenza della realtà.
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