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Ascite


Cos’è l’ascite?

L’ascite è una raccolta di liquido nella cavità addominale che supera i 30 millimetri, ovvero la quantità che, in condizioni normali, l’organismo è in grado di gestire. La presenza di ascite è collegata a diverse malattie del fegato, quali epatiti virali, epatopatia alcolica, cirrosi epatica e ipertensione portale, insufficienza cardiaca, infarto, sindrome di Budd-Chiari, tubercolosi, pancreatite, carcinosi peritoneale. In caso di ascite si possono presentare gravi complicazioni quali peritonite batterica spontanea (infezioni SBP) e la temuta sindrome epatorenale, che porta alla compromissione della funzionalità renale

La presenza di ascite nella cavità addominale, che si manifesta con gonfiore evidenze dell’addome, è un segnale della presenza di una malattia del fegato in corso, in particolare la cirrosi. L’ascite può essere classificata in lieve (grado I), ovvero si evidenzia solo con l’ecografia, mentre è di grado II e III quando può essere rilevata anche dal medico durante la visita. 

Quali sono le cause dell’ascite?

La cirrosi epatica è la causa più frequente di ascite: si tratta di una condizione che provoca l’alterazione nello scambio di liquidi con la vena porta nel fegato e causa il versamento di liquido sieroso all’interno della cavità addominale. Tra le diverse cause di ascite si trovano anche tumori degli organi addominali, tubercolosi, pancreatite e insufficienza cardiaca.

Quali sono i sintomi dell’ascite?

I sintomi dell’ascite dipendono dalla sua causa e dall’entità della raccolta di liquido nell’addome. Nelle forme lievi, l’ascite può non dare sintomi, mentre quelle più gravi possono manifestarsi con sintomi quali dolore e gonfiore addominale, stanchezza, perdita di peso e di appetito, dispnea, ovvero fiato corto. 

Tra le complicazioni più frequenti dell’ascite si trova l’infezione batterica del liquido che provoca peritonite batterica spontanea, che può dare sintomi quali febbre, dolore addominale, nausea e vomito.

Come si può prevenire l’ascite?

Non sono note misure efficaci per prevenire l’ascite. È tuttavia noto che è importante seguire uno stile di vita sano, una dieta equilibrata, ridurre o evitare gli alcolici, fare attività fisica moderata e regolare, e ridurre il sale negli alimenti, specie nelle persone che hanno ricevuto diagnosi di cirrosi epatica. 

Come si fa la diagnosi di ascite? 

La diagnosi di ascite si può ottenere, nelle fasi avanzate, mediante la visita medica (esame obiettivo dell’addome) e alcune semplici manovre. Per indagare le cause dell’ascite sono necessari alcuni esami del sangue, in particolare emocromo, elettroliti (sodio, potassio, cloro), test della funzionalità renale (creatininemia, azotemia), e della funzionalità epatica (transaminasi, AST e ALT), e glicemia. Per valutare la quantità di liquido e di altre condizioni come la sindrome di Budd-Chiari, può essere necessaria l’ecografia addominale. La paracentesi, ovvero l’esame che permette di togliere ed esaminare il liquido aspirato dall’addome, è indicato per la ricerca di infezioni batteriche o per il dosaggio delle albumine e delle proteine, per la ricerca di eventuali cellule tumorali.

Quali sono i trattamenti per l’ascite? 

Il trattamento dell’ascite dipende dal grado, dall’entità e dalle eventuali complicazioni. In generale, i trattamenti includono misure alimentari, come la riduzione del sale (sodio) nella dieta per evitare la ritenzione dei liquidi, l’uso di diuretici per favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso. In caso non sia sufficiente, si ricorre alla paracentesi in ambulatorio, per l’aspirazione dei liquidi. 

I trattamenti per le complicazioni dell’ascite prevedono il ricorso ad antibiotici nel caso di peritonite batterica spontanea e allo Shunt portosistemico transgiugulare intraepatico (TIPS) per il trattamento dell’ipertensione portale.