Il tumore dell’endometrio è uno dei tumori femminili più frequenti dopo i tumori al seno, al colon e al polmone, specie dopo la menopausa, con un picco di incidenza tra i 50 e 70 anni. Diagnosticato nella maggior parte dei casi in uno stadio iniziale, può recidivare o essere diagnosticato in una fase già metastatica. Tuttavia le nuove informazioni che arrivano dalla biologia molecolare e dalla ricerca clinica stanno cambiando la storia di questa patologia.
Ne parliamo con la professoressa Domenica Lorusso, Responsabile Ginecologia oncologica di Humanitas San Pio X.
Cancro dell’endometrio: quali sono i fattori di rischio?
Ogni anno in Italia sono circa 10mila i nuovi casi di diagnosi di carcinoma dell’endometrio, la neoplasia più comune tra tutti i tumori ginecologici. Si tratta di una malattia che presenta diversi fattori di rischio significativi associati allo stile di vita, come seguire una dieta ricca di grassi saturi, sedentarietà, obesità e sovrappeso, e all’attività ormonale, come menarca precoce e menopausa in età tardiva, assenza di gravidanze, policistosi ovarica, oltre all’assunzione di alcuni farmaci, come le terapie ormonali estrogeniche, cioè a base di soli estrogeni non controbilanciate dall’assunzione del progesterone, assunte per attenuare i sintomi della menopausa, mentre più raramente, nei casi di terapia con Tamoxifene per il cancro della mammella.
Sulla base del rischio rilevato, alla donna vengono proposti controlli ginecologici periodici. Inoltre, esistono fattori ereditari e familiari, come la sindrome di Lynch, associata a un rischio del 40-60% di carcinoma endometriale e a un elevatissimo rischio di carcinoma del colon.
Quali sono le terapie per il tumore dell’endometrio?
Ad oggi, la terapia del tumore dell’endometrio prevede la chirurgia di asportazione dell’utero (isterectomia totale) da effettuarsi in laparoscopia, delle tube, delle ovaie e del linfonodo sentinella, cioè il primo linfonodo che drena le cellule dell’utero, anche nel tumore di stadio avanzato. In casi selezionati, in cui il cancro dell’endometrio è stato diagnosticato in fase molto precoce, e la paziente è desiderosa di mantenere la sua fertilità, si può effettuare un approccio conservativo che consente future gravidanze.
A seguito della chirurgia, e in base ai fattori di rischio clinici e molecolari, alla donna possono essere proposti cicli di terapia adiuvante, con chemioterapia, radioterapia pelvica e/o brachiterapia endovaginale, o terapia ormonale (nei tumori meno aggressivi), anche in combinazione tra loro, allo scopo di rallentare la ricrescita del tumore e ridurre il rischio di ripresa locale e/o a distanza della malattia.
Quali sono le terapie innovative per il tumore dell’endometrio?
La ricerca clinica nei tumori ginecologici sta contribuendo a cambiare i paradigmi di trattamento e offrire nuove opportunità di cura, per migliorare la qualità di vita durante la malattia e la sopravvivenza libera da progressione della malattia e la sopravvivenza globale per le donne con tumore dell’endometrio avanzato o ricorrente.
Oggi in base al profilo molecolare del tumore che stiamo curando siamo sempre più in grado di personalizzare la terapia con immunoterapia, parp inibitori e anticorpi farmaco coniugati che sono la nuova e promettente frontiera della ricerca clinica.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici