Nel cancro del collo dell’utero metastatico, la combinazione di chemioterapia e radioterapia nei tumori localmente avanzati ha dimostrato di essere efficace. Tuttavia, per quelle pazienti in cui il tumore progredisce con i trattamenti standard, dalla ricerca arriva l’opportunità di nuove terapie.
Ne parliamo con la professoressa Domenica Lorusso, Responsabile Ginecologia oncologica di Humanitas San Pio X.
Quali sono le novità nella terapia del tumore della cervice?
Il tumore della cervice uterina quando diagnosticato in fase iniziale si cura con la chirurgia, negli stadi localmente avanzati con la chemioradioterapia concomitante esclusiva in combinazione alla brachiterapia e, nelle forme avanzate e metastatiche con la chemioterapia in combinazione agli anti angiogenetici nelle pazienti che non presentano controindicazioni agli stessi.
Negli ultimi 10 anni, la ricerca clinica ha permesso di ottenere importanti risultati che aggiungono opportunità di cura e speranza di una sopravvivenza maggiore per le donne con tumori ginecologici in ogni fase della malattia. Nelle donne con cancro della cervice in stadio avanzato, la ricerca clinica con lo studio KEYNOTE-A18, ha dimostrato l’efficacia della combinazione di un anticorpo monoclonale (pembrolizumab) e chemio-radioterapia concomitante (radioterapia a fasci esterni -EBRT- più chemioterapia concomitante, seguita da brachiterapia), nel migliorare la sopravvivenza libera da progressione delle donne con carcinoma della cervice localmente avanzato ad alto rischio rispetto alla sola chemio-radioterapia concomitante.
Lo studio è stato condotto su circa 1000 pazienti e ha dimostrato una riduzione del rischio di progressione di malattia o morte del gruppo di partecipanti allo studio trattati con immunoterapia del 30%, rispetto alla sola radio-chemioterapia concomitante, e un trend a favore della sopravvivenza globale delle donne con cancro della cervice in stadio avanzato. Si tratta di risultati particolarmente importanti che cambiano lo standard di terapia per un tumore che non vedeva novità terapeutiche da circa 20 anni.
Il pembrolizumab è anche indicato in combinazione alla chemioterapia a base di platino e bevacizumab, nelle forme avanzate o nelle recidive in cui ha dimostrato un aumento della sopravvivenza rispetto alla sola chemioterapia.
Quali sono le cause del tumore della cervice?
La causa principale del tumore della cervice è l’infezione da Papilloma virus umano (HPV), trasmessa prevalentemente per via sessuale. Esistono centinaia di diversi tipi di virus HPV, ma solo alcuni sono correlati al rischio di sviluppare tumore della cervice dell’utero, mentre la maggior parte si limita a restare silente o a sviluppare papillomi, chiamati anche verruche genitali.
La prevenzione dell’infezione da HPV è possibile attraverso l’uso di profilattico e, soprattutto, della vaccinazione anti hpv. Ogni anno sono 2.400 le nuove diagnosi di cancro della cervice, che potrebbe essere prevenuto con la vaccinazione anti-HPV. Infatti, l’uso del solo preservativo, pur essendo utile alla protezione delle infezioni sessualmente trasmissibili, tuttavia non è sufficiente, dal momento che il virus può essere trasmesso anche attraverso il contatto di aree della pelle non coperte dal profilattico.
Esiste una forma di prevenzione secondaria rappresentata dallo screening che si fa con HPV test a partire dai 35 anni e con il pap test a partire dai 30 anni.
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