Il canottaggio è uno sport completo che si svolge su imbarcazioni a remi mosse dalla vogata. Si tratta di movimenti ciclici che coinvolgono tutti i principali gruppi muscolari, in particolare della spalla, della zona lombare e del dorso.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Giuseppe J. Sciarrone, co-Responsabile del Centro di Chirurgia Vertebrale e Robotica di Humanitas San Pio X.
Come si esegue la voga nel canottaggio?
La tecnica di voga nel canottaggio è un movimento complesso che può sembrare una semplice prova di forza a un occhio inesperto. Tuttavia, l’obiettivo è creare un movimento fluido ed efficiente attraverso precisi gesti tecnici, ottenendo la massima velocità dell’imbarcazione con il minimo dispendio di energia, dal momento che un campo di gara olimpionico può essere lungo 2 chilometri per le competizioni di velocità o fino a 16 chilometri per le gare di fondo. Durante ogni ciclo di voga, l’atleta si sposta in avanti e indietro sul piano sagittale in un carrellino all’interno della canoa, mentre le braccia e il busto si muovono ciclicamente.
Ogni ciclo di voga prevede:
- passata: colpo in acqua e propulsione della barca. La posizione del canottiere è a gambe distese, braccia piegate con i pugni all’altezza dello sterno, le spalle rilassate e il busto in leggera estensione in avanti. In questa fase, si stima che il massimo piegamento della colonna provochi una forza di compressione sui dischi intervertebrali della zona lombare fino a 4,6 volte la massa del canottiere.
- ripresa: recupero del remo che fuoriesce dall’acqua e preparazione del colpo del remo in acqua (passata). Nella ripresa, le braccia si distendono, mentre in busto si distende in avanti e le ginocchia si flettono.
Gran parte della forza propulsiva è data dalle gambe e dal movimento del busto.
Canottaggio: traumi frequenti e cosa fare
A causa dell’intensità del gesto atletico e della ciclicità della vogata, gli infortuni sono comuni sia tra gli atleti di élite che tra gli amatoriali, spesso dovuti allo stress muscolare e al sovraccarico funzionale dei muscoli della zona lombare del rachide, dovuto alle elevate forze di compressione durante la passata. Tuttavia, effettuare il gesto sportivo in modo non corretto è tra le cause principali di infiammazione e dolore lombare, lombosciatalgie, sindrome del piriforme, dolore sacroiliaco, dolore al coccige, ernia del disco, spondilosi (scivolamento anteriore delle vertebre) e la spondilolistesi, infortuni alla zona lombare che possono interessare i canottieri amatoriali, ma si ritiene siano associati più agli allenamenti in palestra che non al ciclo di voga.
È fondamentale però distinguere tra la vogata in equipaggio e quella singola (punta), quest’ultima è caratterizzata da un movimento asimmetrico a causa dell’uso di un solo remo. Questo costringe l’atleta a una torsione del busto durante il ciclo di voga e implica una diversa distribuzione della forza dagli arti inferiori.
Alla comparsa del dolore lombare è necessario fermarsi e rivolgersi allo specialista per una valutazione. Spesso, infatti, è possibile continuare a praticare lo sport con le dovute precauzioni, riducendo il carico di lavoro. In alcuni casi, il dolore lombare può richiedere fisioterapia, terapie conservative e l’astensione dalla pratica sportiva, in particolare nelle donne con osteoporosi diagnosticata, per le quali il canottaggio, proprio per la ciclicità del gesto e il sovraccarico sulla colonna lombare, potrebbe causare fratture e microfratture vertebrali.
Prevenzione del dolore lombare nel canottaggio
Per prevenire squilibri significativi a livello lombare, nella vogata singola è consigliabile pianificare gli allenamenti in modo da compensare lo sforzo della vogata con allenamenti in barca con equipaggio ed esercizi di allenamento a terra in palestra (vogatore) e con il remoergometro.
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