Cos’è l’epatite D?
L’epatite D è un tipo di epatite causato da un’infezione virale da virus HDV. Il virus dell’epatite D è chiamato virus difettivo, cioè non provoca l’infezione a meno che avvenga in concomitanza con l’infezione da virus HBV responsabile dell’epatite B. Infatti, persone con epatite B sono più suscettibili a contrarre l’epatite D.
Il virus HDV può essere contratto con il sangue, per mezzo di trasfusioni, per esempio, e fluidi corporei, con rapporti sessuali con persona infetta. Nella maggior parte dei casi, l’infezione da virus dell’epatite D si manifesta e si risolve spontaneamente in breve tempo, mentre in rari casi (circa 5%) possono essere necessari tempi maggiori (epatite cronica).
Epatite D: le cause
La causa dell’epatite D riguarda principalmente il contagio da virus dell’epatite D, che si trasmette con il contatto con sangue e fluidi corporei di persone infette. Esistono altri fattori di rischio tra cui soffrire di emofilia, essere in trattamento di emodialisi, utilizzare droghe, effettuare trattamenti odontoiatrici, chirurgici, piercing e tatuaggi con strumenti non sterilizzati, avere rapporti sessuali non protetti, aver effettuato trasfusioni di sangue prima del 1978 (prima non venivano effettuati i controlli sulle donazioni di sangue, plasma e emoderivati). Raramente il virus HDV si trasmette da madre a figlio.
Epatite D: i sintomi
I sintomi dell’epatite D possono essere variabili: in alcuni casi, l’infezione è del tutto asintomatica, in altri casi i sintomi possono manifestarsi dopo 3 mesi dall’infezione. I sintomi principali sono ittero, cioè pelle e occhi di colore giallo, urine scure e feci chiare, dolore addominale, stanchezza, prurito, dolore muscolare e articolare.
I sintomi di epatite cronica possono presentarsi con insufficienza epatica, ittero, gonfiore agli arti inferiori, stato confusionale. In casi gravi, può presentarsi tumore al fegato, con sintomi molto aspecifici come malessere generalizzato e perdita di peso senza motivi evidenti.
Come si previene l’epatite D?
L’epatite D si previene con la vaccinazione contro l’epatite B, utile anche per entrambe le forme di epatite, adottando comportamenti non a rischio.
Come si effettua la diagnosi di epatite D?
La diagnosi di epatite D richiede esami del sangue per la rilevazione di anticorpi circolanti contro l’epatite D ed eventualmente del genoma virale.
Come si cura l’epatite D?
La cura dell’epatite D non acuta, cioè se non si risolve spontaneamente, può prevedere farmaci (per esempio l’interferone pegilato, la Bulevirtide) per contenere i sintomi e ridurre i danni al fegato, l’astensione dal consumo di alcolici e, nei casi più gravi, che possono indurre epatocarcinoma (tumore del fegato) può essere utile la chirurgia o il trapianto di fegato.