Quando in famiglia, alla mamma è stato diagnosticato un tumore al seno, è normale che le figlie si chiedano a quale età dovrebbero iniziare i controlli e quali test fare per la prevenzione oncologica.
Ne parliamo con il dottor Alberto Testori, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia senologica integrata presso Humanitas San Pio X e Capo Sezione di Chirurgia Toracica in IRCCS Istituto Clinico Humanitas a Rozzano.
A quale età fare i controlli
Mamma con tumore al seno
La raccomandazione alle figlie di madri che ricevono una diagnosi di tumore mammario, è di iniziare con i controlli senologici già a partire dai 25 anni di età con una visita senologica.
Dai 30 ai 40 anni di età, insieme alla visita senologica è bene effettuare anche una ecografia mammaria bilaterale. La mammografia è in genere raccomandata dai 40 anni, ma se la mamma ha avuto una diagnosi di tumore mammario, si suggerisce alle figlie di anticipare la mammografia già a 35 anni.
Mamma con tumore al seno e mutazione BRCA
Circa l’8-10% dei tumori al seno è associato alla presenza di una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2. Tale mutazione, se ereditata, aumenta il rischio di sviluppare tumori della mammella e delle ovaie. Per questo motivo, alle figlie di donne a cui è stato diagnosticato un tumore BRCA positivo è raccomandato di eseguire il test genetico, che si può effettuare a qualunque età. I dati dimostrano come la presenza della mutazione del gene BRCA1 aumenti di circa 10 volte la probabilità di sviluppare un tumore mammario, mentre è di 6 volte in caso di mutazione del BRCA2.
In caso il test fosse positivo, è altamente consigliato che la donna venga presa in carico da un Centro di senologia, entrando in percorsi di prevenzione dedicati alle pazienti ad alto rischio genetico ereditario per tumori mammari.
Cos’è un Centro di senologia?
Un Centro di senologia, chiamato anche Breast Unit, è una struttura specializzata nella diagnosi, cura e follow-up delle donne con una neoplasia mammaria, in cui le pazienti sono prese in carico anche per gli aspetti psicofisici della malattia oncologica.
La personalizzazione è di estrema importanza perché la gestione della persona con tumore mammario, non è solo una questione di trattamento chirurgico o terapia medica, ma anche dell’aggiornamento delle migliori pratiche di diagnosi, corretta gestione terapeutica e sorveglianza specialistica.
Secondo i dati di letteratura medica, le donne che si rivolgono a una Breast Unit hanno circa il 20% in più di possibilità di sopravvivenza rispetto a chi si rivolge a centri non specializzati.
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