Vandetanib
Il vandetanib si usa nella terapia del carcinoma midollare della tiroide.
Che cos’è il vandetanib?
Si tratta di un inibitore degli enzimi chinasi. Opera prevenendo lo sviluppo delle cellule tumorali.
Come si prende il vandetanib?
Il vandetanib si assume per bocca.
Effetti collaterali del vandetanib
Il vandetanib può provocare gravi emorragie e accrescere il pericolo di ictus. Può anche provocare gravi rash cutanei, accrescere la sensibilità della cute al sole e incrementare il pericolo di gravi scompensi cardiaci, di sindrome leucoencefalopatica e di patologie interstiziali polmonari.
Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:
acne
diarrea
secchezza della bocca
secchezza cutanea
caduta dei capelli
dolore alla testa
perdita dell’appetito
leggero dolore o disturbo allo stomaco
alterazioni nell’aspetto delle unghie
nausea
alterazioni del gusto
stanchezza
infezioni delle vie aeree superiori
vomito
È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:
rash
orticaria
problemi respiratori
sensazione di oppressione al petto
gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua
ferite che non si rimarginano
pensieri o ragionamenti preoccupanti o inusuali
sangue nelle urine o nell’espettorato
svenimenti
battito cardiaco accelerato o irregolare
febbre, brividi o dolore alla gola continuo
dolori articolari
senso di avere la testa leggera
disturbi psicologici o del comportamento
piaghe o vesciche in bocca
dolori, spasmi o crampi muscolari
intorpidimento o pizzicore a labbra, lingua, dita delle mani o piedi
tosse intensa o continua
diarrea, capogiri, dolore alla testa, stanchezza o debolezza intensi o continui
indolenza
repentini disturbi di coordinazione, a camminare o di equilibrio
pizzicore, male, arrossamento o gonfiore dei palmi delle mani o della pianta dei piedi
emorragie o lividi
stanchezza inusuale
disturbi alla vista
vomito che sembra caffè
Controindicazioni e avvertenze
Il vandetanib può non essere indicato in caso di certe anomalie del battito cardiaco, di uno scompenso cardiaco non monitorato, di disturbi epatici, di bassi livelli ematici di potassio, calcio o magnesio e in presenza di emorragie o in casp di sangue nell’espettorato.
Inoltre non si dovrebbe prendere combinato con l’iperico, con antiaritmici o con ogni medicinale che incrementi il pericolo di allungamento dell’intervallo QT.
L’assunzione del medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi con alcolici e certi farmaci.
Prima di cominciare la cura con vandetanib è fondamentale avvertire il dottore:
di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze
dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico medicinali per le allergie, l’asma o altri disturbi respiratori, disturbi cardiaci, dipendenza dai narcotici, nausea o vomito, dolore, convulsioni, sindrome di Tourette e immunosoppressori, cura ormonale sostitutiva o iperico
se si soffre (o si ha sofferto) di allungamento dell’intervallo QT o altri disturbi cardiaci, problemi renali, polmonari, respiratori o emorragici, pressione elevata, cambiamenti nei livelli di elettroliti nel sangue, ipotiroidismo, livelli alti di TSH, sangue nell’espettorato, disturbi cutanei, diarrea, globuli bianchi o piastrine bassi
in presenza di infarto o ictus
in presenza di casi di prolungamento dell’intervallo QT in famiglia
in presenza di gravidanza o allattamento
È fondamentale avvertire i dottori, i chirurghi e i dentisti che si è in cura con vandetanib.
Le donne in età fertile devono fare uso di anticoncezionali efficaci sia durante la terapia che nei 4 (o più) mesi dopo averla smessa.