Che cos’è lo zinco?
Lo zinco è un microelemento, cioè un minerale esistente nell’organismo in tracce. In una persona adulta ne sono presenti circa 2 (due) grammi.
A che cosa serve?
Lo zinco è un componente di centinaia di complessi enzimatici implicati nel metabolismo di proteine, lipidi, carboidrati e acidi nucleici. Inoltre è indispensabile per il funzionamento di diversi ormoni, come quelli della tiroide, l’insulina, gli ormoni sessuali e l’ormone della crescita.
La sua presenza è fondamentale sia per normalizzare le membrane e altri componenti cellulari, sia per la struttura e l’integrità degli organi. È indispensabile per la divisione cellulare e per la crescita e lo sviluppo durante la gravidanza, l’infanzia e l’adolescenza. Inoltre è implicato nella sintesi del DNA (acido desossiribonucleico), nell’espressione dei geni, nella risposta immunitaria, nella guarigione delle ferite e nella riparazione dei tessuti. Infine è coinvolto nella percezione del gusto e dell’olfatto.
Quali alimenti lo contengono?
Lo zinco è contenuto in particolar modo nelle ostriche, nel lievito, nel fegato, nella carne, nelle uova, nel pesce, nei cereali, nel latte e suoi derivati. Tuttavia, l’organismo è in grado di assorbire soltanto una quantità variabile tra il 20 e il 30% circa di quelle presenti negli alimenti. Inoltre quello contenuto nei vegetali è in una forma meno disponibile e più difficilmente assorbibile.
Qual è il fabbisogno giornaliero?
Il valore di riferimento europeo per la dose giornaliera suggerita di zinco è 15 mg. Nelle donne, però, il fabbisogno cresce durante l’allattamento, arrivando a 19 mg al giorno.
Quali effetti può provocare la sua carenza?
È raro che una carenza di zinco possa causare gravi conseguenze. Tuttavia, un apporto non sufficiente di questo nutriente può causare cambiamenti della pelle e perdita dei capelli, diarrea, infezioni ricorrenti, problemi psicologici. Nei casi più seri una mancanza può causare ritardi nello sviluppo e nella maturazione sessuale, impotenza o perdita di peso e compromettere gusto, olfatto e guarigione delle ferite. Inoltre un’insufficienza di zinco può incrementare il rischio di carenza di vitamina A.
Quali effetti può causare un suo eccesso?
L’assunzione di dosi eccessive di zinco causa generalmente vomito, nausea o diarrea, irritabilità, sonnolenza, anemia e vertigini. Un eccesso di zinco accumulato nel tempo può invece modificare il metabolismo del rame e del ferro, compromettere la salute dei globuli rossi, diminuire il livello di alcuni globuli bianchi e compromettere le funzioni immunitarie. Inoltre troppo zinco può ridurre il colesterolo HDL, quello considerato ‘buono’, influenzare il funzionamento del cuore e di alcuni enzimi pancreatici.
È vero che protegge dal raffreddore?
Alcuni studi hanno dimostrato che in caso di malnutrizione l’assunzione di zinco facilita l’aumento dei linfociti T, diminuendo così la durata e la gravità delle infezioni. Tuttavia sembra che pastiglie e gel nasali a base di zinco non siano efficaci nel trattamento del raffreddore.