L’acne è uno dei disturbi per cui più frequentemente i pazienti consultano lo specialista dermatologo. Come spiegano il dottor Alberto Cugnasca e il dottor Carlo Guidarelli, specialisti in Dermatologia di Humanitas San Pio X, il problema in questa dermatosi è legato all’impostazione di una corretta terapia che risente ancora oggi di vecchi ed errati pregiudizi.
In presenza di acne è bene rivolgersi al dermatologo, prima ancora di sottoporsi a terapie locali (magari consigliate da amici o dal farmacista) o per via sistemica (su suggerimento del medico curante).
L’acne infatti non va sottovalutata, sia perché il disturbo estetico che la caratterizza può avere implicazioni psicologiche importanti, soprattutto in età giovanile, sia perché non ci si deve limitare ad aspettare una sua risoluzione spontanea. Si pensi che l’acne giovanile senza terapia dura 8-12 anni, con esiti cicatriziali a volte importanti.
Che cos’è l’acne?
L’acne è una dermatosi polimorfa, tale polimorfismo è dato dalla contemporanea presenza di lesioni in diversa fase evolutiva che comprendono comedoni (tappi cornei occludenti un ostio pilo-sebaceo), papule, pustole, noduli, cisti ed esiti cicatriziali.
A causarla, è l’interazione di fattori microbici (come il Propionibacterium acnes), endocrini (iperandrogenismo, insufficienza ovarica) e psicosomatici (emozioni, stress). Colpisce soprattutto il volto e la parte superiore del tronco.
Fattori che possono peggiorare l’acne sono: tabagismo, detergenti inadatti, clima caldo-umido, raggi UV, zuccheri, ferro, latte intero, alcuni farmaci come alogeni, androgeni, antidepressivi, antiepilettici, barbiturici, cloro, corticosteroidi (favoriscono infezioni e formazione di tappi cornei), immunosoppressori, ioduri e bromuri, isoniazide, alcuni progestinici presenti negli IUD o in pillole contraccettive, rifampicina, sali di litio, vitamina B12.
I diversi tipi di acne
L’acne può essere suddivisa in acne endogena, acne esogena e pseudoacne.
Nell’acne endogena distinguiamo:
- Acne neonatorum, dovuta a steoridi materni. Compare tra la nascita e il terzo mese di vita e guarisce in un paio di mesi.
- Acne infantum, di tipo infiammatorio, colpisce al volto i maschi intorno ai 2-4 mesi.
- Acne volgare o giovanile, l’acne comunemente intesa.
- Acne cheloidea, si tratta di una follicolite fibrosa alla nuca, colpisce soprattutto le persone di colore.
- Acne conglobata o nodulare, forma grave.
- Acne fulminans, nodulare, acuta, febbrile, ulcerativa e molto grave.
Nell’acne esogena distinguiamo:
- Acne iatrogena, dovuta all’assunzione di farmaci
- Meccanica (causata per esempio da elmetti, fibbie)
- Cosmetica (brillantina, detergenti)
- Cloracne (diossina)
La pseudoacne infine può essere occupazionale (oli minerali in meccanici) o escoriata (più frequente nelle giovani donne, autoindotta).
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi di acne si effettua nel corso di una visita specialistica dermatologica.
L’anamnesi permette di stabilire l’età di insorgenza delle lesioni (che risale alla pubertà), un’eventuale familiarità, i rapporti con il ciclo mestruale, l’attività lavorativa del paziente (va esclusa infatti un’acne venenata, chimica), i farmaci assunti in passato e quelli ancora in corso di assunzione (va esclusa un’acne iatrogena, farmacoindotta) ed infine le cure specifiche eventualmente già effettuate ed i relativi risultati.
La comparsa di lesioni acneiformi in età o sedi inabituali richiede la valutazione di un eventuale ruolo patogenetico di agenti esterni, come cosmetici, detergenti, farmaci, idrocarburi.
Come si cura l’acne?
La terapia si avvale di farmaci per uso locale e sistemico. In genere si effettuano dei cicli terapeutici, la cui durata può variare da alcuni mesi fino a un anno a seconda della gravità delle manifestazioni acneiche.
È preferibile non iniziare la terapia in estate per evitare i problemi di fotosensibilizzazione che possono essere legati all’assunzione di alcuni farmaci antiacne.
Nelle forme lievi è sufficiente una terapia topica, in quelle moderate si valuta l’associazione con un antibiotico orale, nelle gravi è necessaria la terapia sistemica (antibiotici, isotretinoina).
Nei primi giorni di trattamento locale, possono aversi eritema, bruciore e desquamazione che determinano un visibile peggioramento. È bene che il paziente sia informato e che non sospenda la terapia di fronte a quello che appare come un peggioramento.
Le cure disponibili
Se l’acne è comedonica si può utilizzare un retinoide (come la tretinoina, la lozione è più indicata in presenza di seborrea, ma la crema permette un’applicazione più accurata). In presenza di acne papulopustolosa, è indicata l’associazione di un retinoide (adapalene) con benzoile perossido e si può aggiungere un antibiotico (tetraciclina) orale. In presenza di acne nodulare è opportuna l’aggiunta di una tetraciclina sistemica (limeciclina, doxiciclina, metaciclina).
La terapia ormonale (soprattutto con estroprogestinici orali) è indicata nella donna e in particolare nelle forme in cui l’acne si associa a seborrea, irsutismo e alopecia.
La terapia orale con isotretinoina è indicata nelle forme severe in caso di insuccesso del trattamento antibiotico sistemico: va mantenuta per almeno 16-20 settimane a dosaggi adeguati con controlli ematochimici periodici e non va dimenticato che è teratogena (richiede il consenso informato della paziente e stretta copertura contraccettiva).
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