I semi posseggono una potenza intrinseca, basti pensare che pur essendo così piccoli sono capaci di dar vita a piante, anche di dimensioni importanti. Una ricchezza anche nutritiva.
“I semi negli ultimi anni sono sempre più presenti nelle proposte della ristorazione, nelle ricette – anche veicolate attraverso diversi programmi tv – e nei prodotti che acquistiamo; è bene però precisare che il loro uso a tavola è antichissimo. I semi infatti sono stati grandi protagonisti in passato, quando i frutti della terra erano alla base dell’alimentazione, e non solo in Italia, ma in tutto il mondo; basti pensare al sesamo, utilizzato in Sicilia, in Egitto, in Cina e in Birmania.
Con il cambiamento delle abitudini alimentari e l’avvento dei prodotti dell’industria, si è persa l’abitudine di consumarli e i semi pian piano sono diventati di nicchia, considerati uno sfizio, un vezzo.
Negli ultimi anni però vi è stata una vera riscoperta, la ricerca di un’alimentazione più sana e naturale li ha riportati in voga ed è un bene che i semi tornino nei nostri piatti perché sono ricchissimi di proprietà benefiche”, sottolinea la dottoressa.
Le proprietà dei semi
“I semi sono moltissimi, i più utilizzati sono quelli di zucca, di lino, di sesamo, di girasole, di papavero, ma vi sono anche quelli di chia, di canapa, di finocchio, di cumino, di melograno e di albicocca. Questa grande varietà ci consente di sperimentare e di sceglierli in base al gusto personale e alle esigenze.
Sono un concentrato di energia e non solo: contengono fibre, che aiutano a diminuire il colesterolo nel sangue, grazie alla presenza di fitosteroli, e aiutano a modulare gli zuccheri nel sangue; permettono una perfetta funzionalità intestinale e contribuiscono ad alcalinizzare il ph dell’organismo, prevenendo così stati infiammatori dolorosi diffusi.
I semi di sesamo, per esempio, sono fonte di calcio, ferro, potassio, vitamina B1, zinco e fosforo. I semi di canapa invece contengono proteine e fibre, omega 3 e 6, utili per la protezione cardiovascolare e neurologica. Quelli di lino poi, oltre a essere estremamente benefici per il cuore, sono un toccasana per la salute di cute, capelli e unghie. I semi di chia contengono calcio e omega 3, contribuiscono alla protezione cardiovascolare e svolgono azione antiossidante. Quelli di finocchio e di cumino hanno proprietà digestive e antinfiammatorie, mentre gli arilli del melograno (i chicchi) contengono tannini e polifenoli, antiossidanti in grado di contrastare i radicali liberi, e hanno una grande potenza astringente e antibatterica”, spiega la dottoressa Naibo.
I semi di zucca
“I semi di zucca (da consumare non salati, al naturale) sono ideali per uno spuntino salutare, soprattutto nel pomeriggio: hanno infatti un elevato contenuto di triptofano, il precursore della serotonina (il cosiddetto ormone del benessere), capace di fornire energia, aiutare il tono dell’umore e migliorare la qualità del riposo notturno.
Contengono molti minerali, tra cui zinco e magnesio: quest’ultimo agisce come un calmante naturale, aiuta il rilassamento ed è un vero e proprio antinfiammatorio naturale; mentre lo zinco è un antiossidante, stimola le difese immunitarie e sembra svolga anche un’azione protettiva nei confronti delle patologie della prostata”, sottolinea la specialista.
I semi a tavola
“I semi sono importanti nella nostra alimentazione quotidiana perché forniscono energia, sono oleosi (eccetto il melograno), e sono l’ideale a colazione, per iniziare la giornata con il piede giusto, ma anche a metà mattina o a metà pomeriggio, quando abbiamo bisogno di un po’ di carica per proseguire la giornata.
È bene non esagerare con il loro consumo, anche perché l’apporto calorico dei semi è importante, ma se si è in buona salute e non vi sono controindicazioni, se ne possono mangiare 20 grammi al giorno circa.
I semi in cucina sono molto versatili: possono essere aggiunti allo yogurt, magari anche insieme alla frutta, possono arricchire una macedonia, possono essere aggiunti al pane, ma anche a zuppe e vellutate; si possono mangiare crudi, cotti o tritati, ma anche sgranocchiati al naturale, in una pausa dallo studio o dal lavoro. I semi sono buoni e sani ed è bene che facciano parte della nostra alimentazione quotidiana; il mio consiglio è di provare a consumarli, sperimentando anche qualche combinazione sfiziosa”, conclude la dottoressa Naibo.
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