Si stima che la stragrande maggioranza della popolazione sia entrata in contatto con il Citomegalovirus (CMV) durante la vita e abbia sviluppato gli anticorpi. Se invece il contagio avviene per la prima volta in gravidanza, il virus può passare dalla madre al feto, con rischi importanti per la salute del neonato.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Marinella Dell’Avanzo, ginecologa di Humanitas San Pio X.
Citomegalovirus: come si trasmette tra le persone e in gravidanza?
Il Citomegalovirus è un virus molto diffuso in tutto il mondo, che fa parte della famiglia degli Herpesvirus. Si tratta di un virus che, una volta contratto, resta latente nell’organismo per tutta la vita, riattivandosi in condizioni di immunodeficienza. In genere, il virus viene eliminato per parecchi mesi dal contagio attraverso sangue, saliva, urina, lacrime, liquido seminale, secrezione vaginale e latte materno, che sono le vie di trasmissione del virus più frequenti. Nei bambini piccoli, il virus può essere eliminato dall’organismo anche per anni dalla prima infezione.
Il primo contatto con il virus, ovvero l’infezione primaria, e quindi il contagio bambino-bambino o bambino-adulto, avviene comunemente in famiglia, nell’accudimento del neonato, all’asilo nido, nelle scuole materne o alle feste tra bambini, con la condivisione di oggetti infetti.
In gravidanza, la donna che non è mai entrata in contatto con il virus e non ha sviluppato gli anticorpi anti-Citomegalovirus (sieronegativa), ha un rischio aumentato di contrarre il virus e di trasmetterlo al feto per via placentare (infezione prenatale o infezione congenita), o durante il parto con il contatto con le secrezioni vaginali infette, oppure di trasmettere il virus, con l’allattamento (infezione post-natale) dal momento che il virus può essere eliminato anche con il latte materno nelle puerpere che hanno contratto l’infezione primaria in gravidanza.
CMV: quali sono i rischi per il feto e la gravidanza?
La trasmissione del Citomegalovirus tra madre e feto è un’importante causa di patologie fetali. Tuttavia, il rischio di trasmissione madre-feto (infezione congenita), di complicanze in gravidanza (aborto spontaneo e morte fetale), di sintomi e di patologie alla nascita e a distanza, è maggiore se la donna contrae l’infezione primaria nel primo trimestre di gravidanza. Nella stragrande maggioranza dei neonati, l’infezione congenita è asintomatica, ma si possono manifestare sintomi più o meno gravi di tipo transitorio come ittero, polmonite, basso peso alla nascita, convulsioni, o di tipo permanente, tra cui sordità neurosensoriale, deficit visivi, ritardo mentale e psicomotorio, microcefalia, epilessia, specie nei bambini che mostrano sintomi già alla nascita.
Il CMV può essere trasmesso dalla madre al neonato anche durante il parto (infezione perinatale) oppure attraverso l’allattamento (infezione postnatale). In genere, la trasmissione perinatale o postnatale del CMV non è associata alla comparsa di un’infezione di tipo sintomatico o di sequele neurologiche se non in rare eccezioni, come ad esempio nei bambini prematuri o con basso peso alla nascita. Raramente le conseguenze di malattia grave possono portare alla morte del bambino nel periodo perinatale.
Come prevenire il Citomegalovirus in gravidanza
Per prevenire il Citomegalovirus in gravidanza, è consigliabile effettuare i test raccomandati per valutare la sieropositività o sieropositività agli anticorpi antivirali specifici prima del concepimento o all’inizio della gravidanza. Infatti, non essendo ancora disponibile un vaccino contro il Citomegalovirus, la donna/gestante sieronegativa dovrà adottare alcune misure igieniche preventive per evitare il contagio. In particolare, è raccomandato prestare attenzione nella cura dei bambini: lavarsi bene le mani dopo aver pulito il naso e la bocca dei piccoli, dopo il cambio del pannolino, dopo il bagnetto, dopo aver maneggiato la biancheria sporca; non condividere oggetti, cibo o biancheria con i bambini, non assaggiare la pappa dallo stesso cucchiaino e non portare alla bocca il ciuccio o altri oggetti messi in bocca dal bambino; non baciare il bambino sulle labbra o sulle guance; lavare accuratamente i giocattoli e le superfici (seggiolone, box, passeggino) usate dal bambino, con acqua e sapone.
Ultimo aggiornamento: Novembre 2024
Data online: Gennaio 2018
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