Che cos’è il carcinoma basocellulare?
Il carcinoma basocellulare è il tumore della pelle più frequente e deve il suo nome alle cellule basali della cute da cui origina. Colpisce soprattutto la testa e il collo (80% dei casi), poi il tronco (15%) e gli arti; più raramente può presentarsi anche in altre zone del corpo.
Il carcinoma baso-cellulare cresce lentamente e in genere non porta alla formazione di metastasi a distanza. In sua presenza, occorre intervenire in maniera appropriata per evitare che infiltri i tessuti causando un danno anche grave. L’insorgenza di questo tumore porta con sé il rischio che ne se sviluppino altri nel tempo, che possono localizzarsi anche in zone del corpo diverse rispetto al primo epitelioma.
Quali sono le cause del carcinoma basocellulare?
Il carcinoma basocellulare è dovuto soprattutto a un’esposizione eccessiva, incontrollata e priva di adeguata protezione alle radiazioni ultraviolette, siano esse provenienti dai raggi solari o da lampada UV. In particolare, l’esposizione durante l’infanzia e l’adolescenza aumenta il rischio di insorgenza di questo tipo di tumore cutaneo.
Altre cause, più rare, sono:
- Radiazioni con raggi X.
- Protratta esposizione ad agenti chimici.
- Sindrome di Gorlin, una malattia genetica.
Quali sono i sintomi del carcinoma basocellulare?
La manifestazione clinica varia in base al tipo di carcinoma: il carcinoma baso-cellulare superficiale, per esempio, si presenta con una macchia eritematosa a limiti netti; quello nodulare invece, si riconosce perché appare come una lesione biancastra dai margini netti e con teleangectasie visibili (dilatazione di piccoli vasi sanguigni); possono inoltre esservi una crosta centrale o un’ulcerazione. La forma di carcinoma pigmentato (sia superficiale sia nodulare) invece si caratterizza per la presenza di lesioni marroni, blu o nere dovute ad accumuli di pigmento.
Il carcinoma sclerodermiforme infine, è la forma infiltrante: la lesione assomiglia a una cicatrice, di colore chiaro e dura al tatto.
Come prevenire il carcinoma basocellulare?
È fondamentale esporsi al sole in maniera corretta (evitando le ore centrali della giornata nei mesi caldi, dalle 11 alle 16) e adeguatamente protetti, indossando abiti protettivi, occhiali da sole e cappelli. È fondamentale applicare sulla pelle che si espone al sole, un adeguato fotoprotettore, rimettendolo ogni due ore per tutto il tempo dell’esposizione.
Sono da evitare le ustioni e l’abbronzatura artificiale mediante le lampade.
Occorre poi tenere sotto controllo la propria pelle, sottoponendosi periodicamente a visita dermatologica con controllo dei nei.
È consigliabile infine, di tanto in tanto, osservare la propria pelle e rivolgersi al medico in presenza di segnali sospetti, come una lesione cutanea che cresce, forma una crosta, sanguina spesso e non cicatrizza in tre settimane, forma una sorta di cicatrice chiara o cambia in termini di dimensioni, forma, colore o elevazione.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi si effettua nel corso di una visita dermatologica; in genere lo specialista osserva la lesione, avvalendosi anche dell’esame demoscopico per confermare la diagnosi di carcinoma basocellulare. In casi dubbi si ricorre all’esame istologico.
Trattamenti
Il trattamento si basa su terapie locali, con l’obiettivo di asportare il tumore preservando la funzionalità e l’estetica della zona coinvolta. Le terapie maggiormente utilizzate sono:
- L’asportazione chirurgica radicale.
- In caso di tumore superficiale, l’utilizzo di farmaci in crema (come imiquimod), che il paziente può utilizzare a domicilio.
- La terapia fotodinamica, una terapia non invasiva e non chirurgica in cui tramite l’utilizzo di un fotosensibilizzante e di una lampada specifica viene trattato il tumore con due sedute consecutive eseguite dal dermatologo.
- In caso di epitelomi multipli o avanzati si ricorre a un farmaco (Vismodegib) che inibisce la crescita dal tumore.