La fibromialgia è un disturbo che si manifesta con dolore diffuso spesso associato a stanchezza, rigidità, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e alterazioni dell’umore.
Pare che non esista una vera cura per questo problema ma l’assunzione di farmaci, attività fisica e cambiamenti dello stile di vita possono aiutare ad alleviarne i sintomi e mantenere una buona qualità di vita.
Per saperne di più, abbiamo interpellato il dottor Fabio Intelligente, aiuto-coordinatore del Servizio Terapia Antalgica per il Dolore Cronico in Humanitas San Pio X.
Che cos’è la fibromialgia e come si manifesta?
“La fibromialgia è una sindrome, cioè un insieme di segni e sintomi che si manifestano più o meno contemporaneamente. Tra questi il principale è rappresentato dal dolore diffuso e cronico o ricorrente in più parti del corpo, senza l’evidenza di un danno o di un’alterazione plausibile”, precisa l’esperto.
“Altre possibili disturbi associati al dolore – continua – sono la sindrome del colon irritabile, la difficoltà ad addormentarsi o ad avere un sonno ristoratore, problemi a concentrarsi e a portare a termine dei compiti, disturbi d’ansia e sindromi depressive”.
Quali sono le cause e le possibili diagnosi?
Le cause dell’insorgenza della fibromialgia sono ancora ignote.
“Le ricerche e le evidenze, dirette e indirette, su pazienti che ne sono affetti fanno supporre che essa sia principalmente il risultato di un’alterazione di comunicazione tra le cellule, per lo più quelle del sistema nervoso, che, come già detto, predispone non solo al dolore ma anche ad altre condizioni che rendono spesso confusa e difficile la diagnosi”, spiega il dottore.
“Questi segnali non vengono inviati correttamente o non sono percepiti in modo esatto e, quindi, si verificano una serie di “fraintendimenti”.
“Spesso la diagnosi rimane sospesa per molto tempo (anche anni) senza trovare un concreto riscontro. Non disporre di un test diagnostico specifico per questo tipo di disturbo sicuramente non semplifica le cose”, avverte il medico.
Quali sono le possibili terapie?
“Non c’è una vera e propria terapia per questo problema. Esistono, però, delle strategie terapeutiche e dei rimedi finalizzati all’attenuazione dei sintomi ed al miglioramento della qualità di vita dei pazienti, per permettere loro di avere una vita normale”, spiega l’esperto.
“Il trattamento farmacologico permette di regolare l’equilibrio tra i neurotrasmettitori (cioè le sostanze – in particolare serotonina e noradrenalina – che regolano la percezione del dolore e non solo) e, quindi, di agevolare un migliore funzionamento delle vie di conduzione nervosa.
Associare presidi di nutraceutica, quindi integratori e supplementazione di sostanze nutritive, come anche intraprendere terapie comportamentali e fisiche, quali le tecniche di rilassamento e di stretching, risulta altrettanto utile ad alleviare i sintomi”, conclude il dottor Intelligente.
Tutti gli approfondimenti all’interno del video:
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici