Si chiama sudamina ed è una condizione che colpisce la pelle, in particolare durante i mesi estivi. Come ha spiegato la dottoressa Paola Marangione, Responsabile di Neonatologia e Patologia Neonatale in Humanitas San Pio X, in un’intervista: la sudamina si caratterizza per la comparsa di “bollicine” bianche sulla pelle che spesso appare arrossata e ruvida.
La sudamina è dovuta a un problema dei dotti sudoripari, per cui la pelle è impossibilitata a traspirare correttamente. Colpisce in particolare i bambini perché la loro capacità di termoregolarsi è inferiore rispetto a quella degli adulti; i bambini e i neonati in particolare, se sentono caldo, non possono svestirsi da soli, come farebbero un adulto o un bambino più grande. Inoltre, la superficie del corpo dei neonati è ridotta e pertanto possono espellere meno calore.
Come trattare la sudamina?
Questa irritazione della pelle, se ben trattata, si risolve in circa 48 ore. Per contrastarla è consigliabile svestire il bambino e se occorre, privarlo anche del pannolino. Quando bisogna uscire, è bene vestirlo in maniera leggera, privilegiando indumenti di cotone che non siano troppo aderenti alla pelle. Anche chi tiene in braccio il bambino è bene che indossi capi di cotone, evitando tessuti sintetici o ruvidi.
Fare un bagnetto, anche più volte al giorno, con acqua tiepida e un cucchiaio di amido di riso, di mais o di bicarbonato: prodotti che esercitano un’azione assorbente. Asciugare poi la pelle del bambino con un panno morbido, tamponando e non sfregando.
Preferire ambienti freschi, evitando di uscire nelle ore più calde del giorno e utilizzare – laddove possibile – il condizionatore in casa; è sufficiente impostarlo in modalità deumidificazione. In alternativa, va bene anche il ventilatore purché non sia diretto contro il bambino.
Abbiate cura di tagliare le unghie al bambino, così da evitare che si graffi grattandosi o muovendosi e prevenendo anche eventuali sovra-infezioni.
L’importanza della prevenzione
“Quando la sudamina è molto estesa o molto profonda, il pediatra potrebbe suggerire l’assunzione di un antistaminico per via orale. In generale però, questo può essere evitato, accorgendosi per tempo della reazione cutanea e prevenendola. Gioca un ruolo chiave nella prevenzione la corretta idratazione: con il caldo i lattanti necessitano di essere allattati più di frequente, mentre ai bambini più grandi è bene offrire acqua con una certa frequenza, in modo da essere sicuri che l’apporto di liquidi garantisca un’idratazione adeguata.
È consigliabile poi controllare spesso la temperatura corporea del bambino, toccandogli la nuca. Se è accaldato, è consigliabile svestirlo, fargli un bagnetto rinfrescante, farlo bere e rinfrescare l’ambiente”, ha concluso la dottoressa Marangione.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con la dott.ssa Marangione, scomparsa prematuramente nel settembre 2019. La dottoressa Marangione ha diretto l’Unità Operativa di Neonatologia e Patologia Neonatale. La sua esperienza e competenza hanno contribuito alla crescita del Punto Nascita di Humanitas San Pio X e alla divulgazione di informazioni scientifiche chiare e corrette.
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