La sfida social #svuotoilmioarmadio lanciata da Michelle Hunziker ai suoi follower ha permesso di raccogliere 23 mila euro in favore di Fondazione Humanitas per l’acquisto per il Punto Nascita di Humanitas San Pio X di una speciale culla termica.
Non è una semplice vendita e non sono semplici “vestiti usati” quelli che Michelle Hunziker ha tolto dal suo armadio e messo all’asta su Ebay e Charity Stars. Tra i tanti, infatti, c’erano anche un abito di Alberta Ferretti indossato dalla conduttrice al Festival di Sanremo dello scorso anno, venduto per 3 mila euro, un abito firmato Scervino indossato per condurre un gala di beneficenza organizzato dalla Fondazione Andrea Bocelli nel 2016 e due borse di Versace.
I proventi della vendita sono stati donati a Fondazione Humanitas e hanno permesso l’acquisto di una culla termica per i neonati prematuri del Punto Nascita di Humanitas San Pio X. “Svuoto il mio armadio nasce da una mia reale esigenza di liberarmi di cose del passato a cui ero comunque molto legata – racconta Michelle Hunziker – ma invece di buttarle, ho pensato di tirarne fuori qualcosa di buono e ho pensato a quanto bisogno di culle c’è negli ospedali italiani, da nord a sud. Ho lanciato una sfida nei miei canali social, ho messo tutte le mie cose all’asta, e oggi, sono felice che forse per la prima volta nella storia, quella che è nata come una sfida social sia diventata una realtà che permette ai follower di sostenere concretamente un ospedale, ricevendo anche un mio piccolo ricordo di vita in cambio. Per il supporto devo anche ringraziare Susanna Ausoni, Ebay Italia, Charity Stars Italia e Luca Oldani con il team di Scozzese Creative”.
Humanitas San Pio X: la sicurezza prima di tutto
“Donata dai follower di Michelle”: questa è la targhetta che la showgirl ha voluto per la culla donata dalla vendita dei suoi vestiti. A riceverla, il dottor Alessandro Bulfoni, responsabile di Ginecologia e Ostetricia e la dottoressa Paola Marangione, responsabile di Neonatologia.
Come spiega la dottoressa Marangione: “La nuova incubatrice permette di proteggere i piccoli nati a pretermine (dalla 34a settimana di gestazione) in una fase così delicata del loro arrivo nel mondo, offrendo monitoraggio e supporto clinico continuo. Garantisce inoltre il controllo delle infezioni, il mantenimento costante dell’eventuale supplementazione di ossigeno, evita la termo dispersione mantenendo stabili temperatura e umidità anche con gli oblò aperti. In più, la musicoterapia. Sebbene alla nascita il neonato venga subito trasferito all’interno dell’incubatrice, questa particolare culla è dotata di oblò regolabili che favoriscono il bonding, ovvero la vicinanza e quindi la creazione di un forte legame familiare tra bimbo, mamma e papà, fin dai primi attimi di vita”.
“Questa culla è un tassello importante per il nostro Punto Nascita e rinforza il nostro impegno sul fronte della sicurezza durante tutto il percorso della futura mamma, dalla gravidanza al parto fino al rientro a casa. Alcuni esempi sono la diagnostica più avanzata, il triage ostetrico h24, l’ostetrica one to one e la sala operatoria per le urgenze all’interno del blocco parto. Un impegno riconosciuto dalle nostre mamme milanesi e non solo, che ci ha permesso di far nascere nel 2018 in Humanitas San Pio X oltre 1000 bambini”, ha sottolineato il dottor Bulfoni.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con la dott.ssa Marangione, scomparsa prematuramente nel settembre 2019. La dottoressa Marangione ha diretto l’Unità Operativa di Neonatologia e Patologia Neonatale. La sua esperienza e competenza hanno contribuito alla crescita del Punto Nascita di Humanitas San Pio X e alla divulgazione di informazioni scientifiche chiare e corrette.
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