Humanitas San Pio X è dotata di una speciale culla termica, capace non solo di garantire sicurezza e qualità delle cure ai neonati che ne hanno bisogno, ma anche di favorire fin dalle prime ore di vita un forte legame familiare.
L’ospedale infatti accoglie e assiste neonati a termine, pretermine (a partire dalla 34a settimana di età gestazionale), di basso peso alla nascita, con patologia cardiorespiratoria, chirurgica, infettivologica o malformativa: bambini che necessitano di un rigoroso monitoraggio clinico e strumentale o di un supporto respiratorio non invasivo.
La culla è stata acquistata grazie ai fondi raccolti su iniziativa di Michelle Hunziker che ha lanciato ai suoi followers la sfida social “Svuoto il mio armadio”, mettendo all’asta alcuni dei suoi abiti
Guarda il video di consegna della culla da Michelle Hunziker
Le caratteristiche della nuova culla
La culla Drager BabyLeo garantisce massima sicurezza e qualità delle cure ai neonati e favorisce un forte legame familiare, fin dalle prime ore di vita.
L’incubatrice, di ultima generazione, mantiene stabile la temperatura corporea del neonato, evitando così fenomeni di termo dispersione; mantiene un grado di umidità che compensa la tendenza alla perdita della componente liquida dell’organismo e quindi del peso corporeo e, nel caso fosse necessario fornire una supplementazione di O2 al neonato, questa viene mantenuta costante attraverso un sistema di autocontrollo, anche laddove vengano aperti gli oblò per le diverse manovre del personale medico e infermieristico.
Dal design innovativo, la culla presenta oblò di grandi dimensioni e altezza regolabile che permettono alla mamma e al papà di essere più vicini al neonato e di prendersene cura, rafforzando – nonostante le condizioni delicate del bambino – il legame familiare.
Tecnologia avanzata e attenzione ai legami familiari
“Questa culla è capace di unire la tecnologia più avanzata a servizio del neonato patologico all’attenzione verso un’umanizzazione e a una possibilità di legame con la mamma fin dai primi istanti di vita. La culla non è più una barriera che separa il neonato dalla mamma, ma diventa uno strumento tecnologico che permette un contatto fin da subito tra mamma e bambino”, ha sottolineato la dottoressa Paola Marangione, Responsabile di Neonatologia e Patologia Neonatale.
La creazione del legame familiare viene favorita anche dalla possibilità di diffusione della musica: “Invitiamo le nostre mamme a registrare le parole, le canzoni e le filastrocche che erano solite dire al proprio bambino e il neonato le risente, nella culla, attraverso la voce della mamma. La musica viene diffusa nella culla a un volume di 55 decibel che sappiamo essere il volume presente in utero”, spiega la dottoressa Marangione.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con la dott.ssa Marangione, scomparsa prematuramente nel settembre 2019. La dottoressa Marangione ha diretto l’Unità Operativa di Neonatologia e Patologia Neonatale. La sua esperienza e competenza hanno contribuito alla crescita del Punto Nascita di Humanitas San Pio X e alla divulgazione di informazioni scientifiche chiare e corrette.
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