Con il caldo estivo fanno soffrire le gambe di una donna su due, ma non risparmiano neanche quelle degli uomini. «Le vene varicose, chiamate anche varici, sono causate da malattie del sistema venoso superficiale, prevalentemente degli arti inferiori, di cui fanno parte anche le teleangectasie, ovvero la dilazione delle piccole venule – spiega il dott. Dario Monti, chirurgo vascolare e angiologo di Humanitas San Pio X –. Le alte temperature estive e l’umidità tendono a peggiorare i sintomi causati dalle varici che, già dilatate a causa della perdita di elasticità dovuta alla malattia venosa che colpisce le pareti delle vene, si dilatano ancor di più, diventando in molti casi gonfie e dolorose. Esistono fattori di rischio legati ad età e familiarità per la comparsa delle vene varicose, ma possono essere causate anche da obesità e sovrappeso, abitudine al fumo di sigaretta, sedentarietà o attività lavorative che richiedono di restare in piedi a lungo e in ambienti umidi, come i cuochi, per esempio. Chi ne soffre, quindi, specie in estate e con il caldo può sentire le gambe più pesanti, indolenzite e gonfie, specie dopo essere stati a lungo seduti o in piedi, oppure avvertire crampi notturni o prurito nella zona delle varici. La raccomandazione, in questi casi, è di continuare a usare le creme flebotoniche consigliate dall’angiologo e indossare le calze o i leggings compressivi anche se fa caldo perché aiutano a migliorare i sintomi».
Come si formano le vene varicose?
La perdita di elasticità delle pareti delle vene ha come conseguenza l’alterazione del meccanismo di ritorno del sangue dagli arti inferiori al cuore e ai polmoni. «Non riuscendo a spingere il sangue verso il cuore – prosegue il dott. Monti –, si creando ristagni di sangue nelle vene che contribuiscono a formare le vene varicose. Perdita di elasticità e conseguenti ristagni venosi fanno dilatare in modo permanente le vene che assumono quella caratteristica forma tortuosa e di colore bluastro, visibile anche ad occhio nudo, che con il caldo o mantenendo posizioni che favoriscono la stasi venosa, possono gonfiarsi, evidenziarsi e diventare dolorose. Il ristagno di sangue e di linfa negli arti inferiori, infatti, è la causa dell’aumento del gonfiore delle vene, già dilatate, e di tutti i sintomi correlati alla malattia venosa».
Con il caldo, 5 consigli per dare sollievo alle gambe
«Sebbene non esista un metodo che possa prevenire la comparsa delle vene varicose – dice il dott. Dario Monti -, tuttavia esistono comportamenti che, adottati ad ogni età, aiutano a migliorare la circolazione sanguigna in chi soffre di varici, oltre ridurre il rischio di perdita di elasticità delle vene».
- Mantenersi attivi e svolgere esercizio fisico con regolarità: camminare, nuotare, andare in bici sono attività che aiutano la circolazione e la perdita di peso
- Controllare il peso: evitare il sovrappeso e l’obesità
- Seguire una dieta sana: l’estate può essere l’occasione per aumentare il consumo di cibi ad alto contenuto di fibre come verdure e frutta, cereali integrali (farro, orzo, riso integrale, miglio). Meglio evitare cibi troppo salati
- Scegliere le scarpe giuste: con il caldo, meglio evitare l’uso prolungato di tacchi alti che contribuiscono ad aumentare la stasi venosa
- Ridurre o evitare il fumo di sigaretta: il fumo è un fattore di rischio per le malattie del sistema venoso
- Cambiare spesso posizione: stare seduti o in piedi per troppe ore consecutive peggiora i sintomi delle varici. «Quando si è obbligati a restare a lungo in piedi, per lavoro ma anche quando si aspetta l’arrivo del bus sotto al sole estivo – continua l’esperto -, contrarre e rilasciare i muscoli dei polpacci mentre si è in piedi favorisce il ritorno venoso dalle gambe al cuore, riducendo la stasi venosa e il gonfiore alle gambe. Invece, se si è costretti a stare tante ore seduti, per esempio durante in viaggio in aereo, cercare di sollevare gli arti posizionando i piedi su un piccolo rialzo o un cuscino»
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