Ridurre i tempi di ricovero e, dopo l’intervento, anche i tempi di recupero è un obiettivo importante per chi, affetto da artrosi, deve sottoporsi a un intervento di protesi d’anca per tornare a camminare, fare sport e vivere senza dolore. «Sia nei pazienti anziani, sia in quelli più giovani e attivi – spiega il dott. Federico Della Rocca, ortopedico di Humanitas San Pio X – ridurre i tempi di ricovero in ospedale e accelerare i tempi di recupero dopo l’intervento di protesi d’anca significa mettere il paziente nella condizione di tornare nel più breve tempo possibile alla propria vita quotidiana. In particolare per i pazienti anziani, in cui ridurre i tempi di ricovero e di immobilità, come dimostrato in letteratura, riduce anche il rischio di patologie da allettamento come per esempio la trombosi venosa profonda e la mortalità. Per ottenere questi risultati, quindi, è necessario che l’intervento di artroplastica, ovvero la chirurgia per l’impianto della protesi, venga effettuato con tecniche mininvasive».
Intervento di protesi d’anca: recupero più rapido, paziente più sicuro
Tra le varie tecniche chirurgiche per l’intervento di protesi, la tecnica mininvasiva chiamata “via posteriore”, ovvero con accesso all’articolazione posteriormente al muscolo medio gluteo che più di altri è importante per la deambulazione, ha il vantaggio per il paziente di rendere più rapida la ripresa dopo l’intervento perché il muscolo non viene toccato ma solo spostato durante l’intervento. «Infatti – sottolinea Della Rocca -, è grazie alla preservazione delle strutture muscolari e nervose che durante l’intervento non vengono danneggiate e alla riduzione del sanguinamento intraoperatorio, che il paziente può:
– essere mobilizzato dopo l’intervento
– sentire meno dolore dopo l’intervento
– avere un ricovero più breve
– recuperare in tempi più rapidi (riabilitazione di circa 3 settimane)
– sentire una migliore stabilità della protesi
– tornare in tempi brevi alle proprie attività quotidiane
Tuttavia, la scelta del tipo di protesi e di tecnica chirurgica viene stabilita dal medico sulla base della valutazione del problema del paziente, dell’età e delle esigenze di recupero funzionale».
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici