Intervistata a Canale Cinque, la dottoressa Francesca Puggioni, pneumologa e aiuto primario del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia di Humanitas Research Hospital, spiega cosa accade ai polmoni quando vengono attaccati dal nuovo Covid-19.
«Dipende dalle difese immunitarie che ognuno di noi ha – dice la dottoressa Francesca Puggioni -. In generale, una persona giovane ha un sistema immunitario che funziona meglio di una persona anziana e in presenza di patologie croniche, come una patologia a carico del cuore o del rene, oppure il diabete, ma anche la pressione alta, il sistema immunitario è già impegnato a combattere contro queste debolezze. Quindi il virus che arriva è la goccia che fa traboccare il vaso, il corpo non regge più e quindi le difese immunitarie crollano. E’ a questo punto che il virus, il coronavirus, può fare i danni che ormai conosciamo, e creare una fortissima infiammazione a livello del polmone, come se ci fosse una polmonite 10 volte più potente di una polmonite a cui siamo abituati normalmente.
Perché improvvisamente non si riesce a respirare?
«Attraverso i polmoni l’aria e l’ossigeno che respiriamo – continua la dottoressa Puggioni – passano dal polmone al nostro sangue, e questo è quello che ci permette di vivere. Quando i polmoni sono molto infiammati, la barriera tra il polmone e il sangue diventa molto spessa, e non permette all’ossigeno di passare al sangue. Pertanto, non abbiamo più ossigeno nel sangue, è come se si morisse annegati, anche se non c’è acqua. La carenza di ossigeno nel sangue porta di conseguenza a un indebolimento di tutti gli organi perché se non c’è l’ossigeno non funzionerà più il cuore, neppure il rene e il cervello, e tutti gli organi crollano con un effetto domino. E’ per questo motivo che il ventilatore è fondamentale per mantenere l’ossigenazione dell’organismo quando i polmoni non riescono più a farlo».
Perché i fumatori sono i pazienti con sintomi più gravi?
In generale, fumatori ed ex fumatori sono i pazienti più gravi che abbiamo in terapia intensiva – continua l’esperta -, perché sono più fragili dal punto di vista respiratorio, e con un sistema immunitario più debole, il polmone del fumatore è già un polmone infiammato che rende molto più facile al coronavirus riuscire a fare danni in questo tipo di polmone».
I consigli dell’esperta
- smettere di fumare. La quarantena potrebbe essere un buon momento per pensare e iniziare a smettere di fumare, soprattutto perchè evitando di uscire per fumare, si evita anche il rischio di infettare e farsi infettare dal virus
- aerare gli ambienti. Ogni ora tenere aperte le finestre per 15 minuti, sia che faccia caldo o freddo, aiuta a eliminare dagli ambienti chiusi un’alta concentrazione di virus
- prestare attenzione ai gesti abituali. Non toccare con le mani il viso, la bocca, gli occhi, il naso o i capelli con le mani non lavate
- curare di più l’igiene personale. Lavare bene le mani, il viso e anche i capelli, che vengono toccati di frequente con le mani, ogni volta che si rientra in casa da ambienti chiusi, dove potrebbe trovarsi il coronavirus, o quando siamo stati esposti all’aria.
- lavare spesso abiti e lenzuola. Una volta rientrati a casa, togliere gli abiti, lasciarli fuori dal balcone o dalla finestra e non accumulati uno sull’altro in casa, o appoggiati a divani e letto. Anche le lenzuola sulle quali tossiamo e respiriamo durante la notte, vanno lavate di frequente e lasciate all’aria e al sole dal balcone, se possibile.
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