Se fischiano le orecchie, non è sempre vero il detto che qualcuno ci sta pensando. «Infatti, la percezione di un suono inesistente nell’ambiente esterno, generalmente acuto e riconducibile, appunto, a un fischio o anche a un ronzio o uno scampanellio, potrebbe rivelare la presenza di acufene – spiega la dottoressa Chiara Re, otorinolaringoiatra di Humanitas San Pio X -. Questo disturbo conosciuto anche come “tinnito” può arrivare ad essere molto fastidioso, dato che può comparire più volte al giorno ed essere molto intenso, diventando così causa della riduzione della qualità di vita della persona. L’acufene, infatti, è stato spesso associato all’insorgenza anche della sindrome depressiva».
Quando rivolgersi allo specialista
«Se il “fischio” è persistente e, soprattutto, se è comparso a seguito di un trauma anche lieve o di patologie diagnosticate, è importante rivolgersi allo specialista per ricevere indicazioni su come curare o perlomeno alleviare il disturbo. Generalmente tipico degli adulti, quasi mai dei bambini, questo disturbo può avere cause interne all’orecchio (otogene) come:
- tappo di cerume
- infiammazione acuta o cronica dell’orecchio medio e interno (otiti)
- infiammazione del naso e dei seni paranasali (riniti e rinosinusiti)
Oppure, può presentarsi per cause esterne (extra-otogene) come:
- traumi a testa e collo
- disallineamenti dell’articolazione mascella – mandibola
- esposizione a rumori intensi e frequenti che possono anche danneggiare l’udito
- patologie specifiche, ad esempio arteriosclerosi, cataratta, disturbi psicogeni, ictus, infiammazione del nervo trigemino,intossicazione da monossido di carbonio, labirintite, meningite, otite, policitemia vera, sclerosi multipla, sifilide, malattie tiroidee, fibromialgia
Durante la visita specialistica, l’otorinolaringoiatra può eseguire esami audiometrici specifici per valutare lo stato di salute dell’apparato uditivo, e così capire se è necessario condurre altri esami diagnostici più appronfonditi».
Farmaci e rumore del mare per alleviarlo
Di solito l’acufene viene trattato agendo sul problema che l’ha causato. Se però, come spesso accade, la causa rimane sconosciuta, la persona dovrà imparare a convivere con il disturbo, imparando come ridurre l’intensità dell’acufene con:
- l’assunzione di farmaci, tra cui antidepressivi, antipertensivi o anche i farmaci per la cura delle otiti
- l’utilizzo di macchinari che emettono i “rumori bianchi” o suoni naturali, come il vento o le onde del mare, che hanno lo scopo di rilassare il paziente e distogliere l’attenzione dal fischio causato dall’acufene
- l’uso di un apparecchio acustico (nel caso in cui l’acufene sia associato a ipoacusia, ovvero riduzione dell’udito) che oltre ad amplificare i suoni maschera il fischio causato dall’acufene
Non sono solo “rimedi della nonna”, ma vengono compresi nei consigli terapeutici della letteratura medica.
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