La scoliosi è una curva della colonna vertebrale che si presenta sul piano frontale, con deformazione tridimensionale associata ad una rotazione vertebrale. La scoliosi idiopatica dell’adolescente è una patologia evolutiva che compare, per cause non ancora del tutto note, durante il periodo di crescita. La scoliosi è diversa dall’atteggiamento scoliotico, che è invece una curva della colonna vertebrale sul piano frontale ma senza rotazione vertebrale e non evolve nel tempo.
Quali sono le cause?
Nel 20% dei casi, la scoliosi è secondaria ad altre patologie, ovvero compare in presenza di:
- una patologia neuromuscolare (ad es. paralisi cerebrale infantile)
- patologie sindromiche (ad es. Sindrome di Down)
- patologie neurologiche (ad es. neurofibromatosi)
- malformazioni vertebrali (ad es. vertebra triangolare anziché rettangolare)
Negli altri casi, la scoliosi è chiamata idiopatica perché non se ne conosce ancora la causa certa.
Chi è più a rischio?
La scoliosi idiopatica adolescenziale è più frequente nelle femmine rispetto ai maschi. Si stima che il rapporto sia di 7 ragazze a 1 ragazzo per una scoliosi superiore ai 30°.
A quale età si manifesta?
La scoliosi idiopatica appare più comunemente nei periodi di crescita rapida:
- nei primi mesi di vita, generalmente tra i 6 e i 24 mesi
- tra i 5 e gli 8 anni
- durante la pubertà, in genere dopo gli 11 anni (questo è il più importante e rapido picco di crescita)
Nelle ragazze, il periodo di maggiore crescita è immediatamente prima delle prime mestruazioni (menarca): con la prima mestruazione, il picco di crescita ossea termina e la crescita ossea rallenta, così come rallenta anche la progressione della scoliosi.
Quali sono i segni caratteristici?
Più che di segni caratteristici si parla di “campanelli d’allarme” a cui prestare attenzione perché possono nascondere una scoliosi in evoluzione. Pertanto, è bene prestare attenzione a:
– altezza delle spalle
– altezza delle scapole
– forma dei fianchi
– squilibrio del tronco verso destra o verso sinistra
Come si diagnostica?
La diagnosi precoce è fondamentale per evidenziare la presenza di una forma di scoliosi evolutiva da monitorare e trattare. La Società per la Ricerca nella Scoliosi (Scoliosis Research Society) stabilisce che la diagnosi di scoliosi si pone quando è possibile misurare sulla radiografia un angolo della curva di almeno 10° e può essere riconosciuta una rotazione vertebrale. La diagnosi si effettua con:
- una visita dallo specialista della scoliosi, per evidenziare la presenza di eventuali alterazioni posturali e del caratteristico “gibbo”, segno esterno della rotazione vertebrale
- la misurazione della protuberanza (gibbo) con uno specifico strumento chiamato “scoliometro” che rileva i gradi di rotazione del tronco
- la radiografia della colonna vertebrale completa per confermare la diagnosi
Come si cura?
Il trattamento tiene in considerazione sia le caratteristiche della curva, sia le caratteristiche personali del paziente. In genere, il trattamento raccomandato dipende dai gradi della curva:
- fino a 20 gradi: controlli periodici e monitoraggio della curva fino al raggiungimento della crescita ossea, per evidenziare una possibile evoluzione
- oltre i 20-25 gradi: è indicato il trattamento conservativo con corsetto specifico per scoliosi, associato ad esercizi specifici di autocorrezione.
- superati i 50 gradi: si valuterà l’opzione chirurgica.
L’obiettivo principale del trattamento è sempre quella di evitare la progressione della curva, evitando l’intervento chirurgico, anche se ricerche recenti hanno dimostrato che con l’ausilio di corsetti specifici è possibile ottenere anche un certo grado di correzione della curva.
Perché è importante curare la scoliosi in età evolutiva?
– Per prevenire o curare le disfunzioni respiratorie: a seconda del grado e della sede della scoliosi, la curva può influenzare la funzione respiratoria
– Per prevenire o curare sindromi dolorose della colonna vertebrale: con un angolo di scoliosi compreso tra 30 e 50 gradi, aumenta il rischio di:
– sviluppare problemi di salute nella vita adulta
– peggiore qualità della vita
– deformità estetica
– disabilità visibile
– dolore e limiti funzionali progressivi
– Migliorare l’estetica: la correzione della deformità esteriore del tronco è un aspetto importante per migliorare la qualità di vita presente e futura del paziente.