La polmonite è un’infezione respiratoria che causa uno stato infiammatorio degli alveoli polmonari, ovvero delle strutture dei polmoni deputate all’estrazione dell’ossigeno che inspiriamo con l’aria. L’infiammazione di queste strutture profonde dei polmoni provoca difficoltà respiratorie con tosse grassa o secca, respiro corto e febbre alta anche oltre i 39 gradi, o senza tosse o febbre come può accadere nei pazienti anziani. La comparsa dei sintomi può essere immediata o possono peggiorare lentamente, e per questo è importante rivolgersi al medico senza aspettare. Infatti, in corso di polmonite il medico può rilevare una riduzione del rumore respiratorio o rumori anormali, richiedere esami del sangue e una radiografia al torace per valutare l’area o le aree colpite dall’infiammazione, e iniziare le cure specifiche.
Polmonite: quali sono le cause e chi è più a rischio?
La polmonite non è un malanno di stagione, come l’influenza o il raffreddore, ma una malattia da non sottovalutare e su cui c’è spesso molta disinformazione. Le polmoniti possono avere cause batteriche e non solo virali, come in COVID-19. Tra le più frequenti polmoniti di origine batterica, il responsabile dell’infezione è lo streptococcus pneumoniae, più noto come pneumococco, un batterio normalmente presente a livello del naso-faringe, che in particolari condizioni può provocare alcune gravi patologie respiratorie estese ad altri organi e apparati. In particolare, le persone più a rischio di sviluppare polmonite sono i bambini sotto i 5 anni, gli anziani over 75, le persone immunodepresse a causa di malattia o terapie immunosoppressive, ma anche i fumatori che hanno un apparato respiratorio più compromesso rispetto ai non fumatori, e gli alcolisti.
Trattamento e cure
Il trattamento e la cura delle polmoniti dipendono dai microrganismi responsabili dell’infezione. Per questo motivo è importante rivolgersi al medico o allo specialista per riconoscere l’infezione e, attraverso esami specifici, rilevare le cause e iniziare tempestivamente la terapia antimicrobica specifica che, nel caso delle infezioni batteriche, prevede l’uso di antibiotici mirati al tipo di batterio. Solo in caso di sintomi gravi è necessaria l’ospedalizzazione, mentre in genere le cure possono essere effettuate al domicilio del paziente.
Si può prevenire con il vaccino?
Il vaccino, gratuito e raccomandato per chi soffre di patologie croniche respiratorie e, in particolare, per chi ha compiuto 65 anni e per i bambini, è l’unico strumento per evitare l’infezione da pneumococco e prevenire lo sviluppo della polmonite e delle sue complicanze. Tuttavia, la vaccinazione anti-pneumococco non è ancora così diffusa perchè sono ancora pochi gli anziani che lo sanno e pochissimi quelli che Ia fanno. Il vaccino può essere fatto sia nella formulazione che viene effettuata una volta sola per essere protetti tutta la vita e può essere fatto in aggiunta a quello antinfluenzale, magari a distanza di due/tre settimane, per non incorrere nel rischio di effetti collaterali.
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