Nel contesto di uno studio condotto presso il servizio di Neurologia di Humanitas San Pio X a cui hanno partecipato il dottor Marco Lacerenza, responsabile di neurologia in Humanitas San Pio X, e il dottor Luigi Manfredi, neurologo, in collaborazione con la professoressa Roberta Daini del dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e responsabile scientifico del progetto, e il dottor Gennaro D’Anna, neuroradiologo di Humanitas Mater Domini, la dottoressa Sabrina Guzzetti riceve il Premio Miglior Tesi di Specializzazione in neuropsicologia dal titolo “Studio preliminare sul Vascular Cognitive Impairment Test (VasCogIT): un nuovo strumento di screening neuropsicologico per la malattia dei piccoli vasi”. Il premio conferito in occasione del IX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuropsicologia (SINP) 2020, aderente alla Società Italiana di Neurologia (SIN) è stato consegnato il 21 novembre 2020.
Lo studio
«Il lavoro di tesi si è svolto effettuando la revisione di 20 studi con l’obiettivo di determinare l’accuratezza diagnostica dei test di screening attualmente impiegati nella malattia dei piccoli vasi. In letteratura, la malattia dei piccoli vasi, tra tutte le cerebrovasculopatie è considerata la più comune causa di demenza vascolare e la principale concausa della demenza mista. I pazienti con questa patologia possono avere disturbi cognitivi con difficoltà nella gestione delle informazioni complesse, nella formulazione di strategie e nel controllo comportamentale ed emozionale. Gran parte degli strumenti di screening impiegati per valutare la presenza di deficit cognitivi in questi pazienti sono stati presi in prestito dal contesto delle malattie neurodegenerative, ma di frequente non sono stati validati per pazienti cerebrovascolari. Pertanto, non esiste un gold standard per lo screening di questi pazienti, strumento importante anche per valutare e monitorare l’evoluzione della malattia»
Dal problema alla costruzione di un nuovo strumento di screening
«Abbiamo quindi proceduto con la realizzazione di uno studio pilota pensato per elaborare un nuovo strumento di screening, il Vascular Cognitive Impairment Test (VasCogIT) e, una volta messo a punto, somministrarlo a un campione di 9 pazienti e a un gruppo di controllo di 9 persone – spiega la dottoressa -. I due gruppi sono stati sottoposti quindi a test di valutazione costruito per indagare la capacità di orientamento, la flessibilità cognitiva, la velocità di elaborazione, il controllo inibitorio, la capacità di rievocazione differita, il richiamo facilitato, l’abilità di riconoscimento, la fluenza fonemica e l’astrazione. Il lavoro non si è concluso con la presentazione della tesi ma la raccolta dati è ancora in corso per ampliare l’estensione del campione – sottolinea la dottoressa Guzzetti -. I risultati presentati in questa tesi rappresentano il primo step di un processo iterativo finalizzato al perfezionamento di un nuovo strumento di screening per i pazienti affetti da malattia dei piccoli vasi che verrà successivamente sottoposto a procedure di validazione e taratura».
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