Cos’è?
L’ipotiroidismo è un disturbo dovuto alla produzione insufficiente di ormoni tiroidei (tiroxina,T4, e triiodotironina, T3) da parte della tiroide. Conseguentemente viene meno l’azione di questi ormoni, che non sono più in grado di mantenere in equilibrio tutte le funzioni dell’organismo che li vedono coinvolti, tra le quali il metabolismo. Nelle fasi iniziali, l’ipotiroidismo non presenta sintomi molto evidenti; tuttavia, se protratto nel tempo, questo disturbo può arrecare problemi anche gravi per la salute.
Ci sono forme particolari?
Sì, in alcuni casi l’ipotiroidismo è presente sin dalla nascita (congenito). Tale forma, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, determina danni irreversibili soprattutto a carico del sistema nervoso centrale, con grave ritardo mentale, e muscolo-scheletrico, provocando una sproporzionata maggior crescita degli arti rispetto al tronco. I sintomi alla nascita possono essere: difficoltà respiratorie, ittero, costipazione, disturbi della suzione, ingrossamento della lingua, pianto rauco, difficoltà a mantenere il capo eretto e la posizione seduta, ritardo della maturazione ossea.
Quali sono le cause?
Tra le cause principali di ipotiroidismo, rientrano:
- malattie autoimmuni (ad esempio, tiroidite di Hashimoto)
- rimozione chirurgica della tiroide
- terapia con iodio radioattivo
- alcuni farmaci (come l’amiodarone utilizzato per le aritmie cardiache, il litio per determinati problemi psichiatrici)
- incapacità della ghiandola ipofisaria di produrre l’ormone necessario alla stimolazione della tiroide (TSH)
- gravidanza
- carenza di iodio
Quali sono i sintomi?
La manifestazione dei sintomi varia a seconda della fase di evoluzione dell’ipotiroidismo, dell’età del paziente all’insorgenza del disturbo, nonché della durata e dell’entità dello stesso. Tra le manifestazioni principali dell’ipotiroidismo, rientrano: stanchezza e sonno eccessivo, accentuata sensibilità al freddo, costipazione, secchezza e pallore della pelle, gonfiore al volto e alle palpebre, voce rauca, debolezza e crampi muscolari, elevati livelli di colesterolo nel sangue, periodi mestruali irregolari o più abbondanti del solito, capelli assottigliati e fragili, depressione, problemi di memoria, rallentamento dell’eloquio e della frequenza cardiaca, accumulo sottocutaneo di liquidi (mixedema). Quest’ultimo è dovuto al deposito nei tessuti di alcune glicoproteine che non riescono ad essere smaltite normalmente e si presenta maggiormente nelle forme più avanzate di ipotiroidismo. Si nota particolarmente per gonfiore della cute e riduzione delle performance muscolari e cardiache. Nei casi estremi di ipotiroidismo severo non trattato, il coma mixedematoso ne costituisce la complicanza ultima.
Come si diagnostica?
L’ipotiroidismo, anche nelle fase iniziali, può essere facilmente diagnosticato con esami del sangue con dosaggio dei livelli di TSH e degli ormoni tiroidei (in particolare la tiroxina, FT4). Per completare la diagnosi, specie se si sospetta una forma autoimmune, sono utili gli esami di ecografia tiroidea ed il dosaggio nel sangue degli anticorpi anti-tiroide.
Come si cura?
Il trattamento standard dell’ipotiroidismo è farmacologico e prevede l’assunzione per via orale dell’ormone tiroideo, L-tiroxina, per compensare lo squilibrio. La terapia dura generalmente per tutta la vita e richiede controlli periodici per monitorare il suo andamento. Dato che ci sono alcuni farmaci e alimenti che inibiscono l’assorbimento della L-tiroxina, il paziente deve consultare lo specialista se assume:
– integratori alimentari di ferro, colestiramina, calcio o idrossido di alluminio
– una dieta ricca di soia.
Si può prevenire?
A parte per la forma da carenza iodica che si può prevenire tramite la iodoprofilassi, non esistono norme di prevenzione per l’ipotiroidismo.