Tra gli effetti dell’infezione da SARS-CoV-2, molti lamentano la perdita di gusto e olfatto, perdita di energia fisica, dolori muscolari, mal di testa, sintomi influenzali e difficoltà respiratorie. Gli esperti però hanno rilevato che più del 30% delle persone con COVID-19 manifestano un’importante caduta dei capelli immediata o tardiva come effetto dell’infezione. Perché accade, chi è più a rischio, se ricresceranno e cosa fare l’abbiamo chiesto alla dottoressa Marta Brumana, responsabile della dermatologia di Humanitas San Pio X.
«La buona notizia è che, se non ci sono altre problematiche associate, ricrescono nell’arco di qualche mese – spiega l’esperta -. In alcuni pazienti con COVID-19 è stata osservata un’importante caduta di capelli (fino a 2-3 volte superiore a quella normale di 100 capelli al giorno) nella fase acuta dell’infezione virale mentre in altri dopo 2-3 mesi.
Perché aumenta la caduta dei capelli?
Tra le ipotesi avanzate vi sono la tossicità diretta del virus sui follicoli piliferi nella fase acuta, ma anche la febbre alta e la ridotta ossigenazione (ipossia) in caso di complicanze respiratorie, alcuni farmaci quali eparina e antivirali, la perdita di peso e altre patologie presenti. La cattiva notizia è che un’infezione virale può aggravare la caduta dei capelli nelle persone con alopecia androgenetica».
Caduta di capelli da COVID-19: cosa fare?
«Se dopo l’infezione da COVID-19 si nota un diradamento dei capelli è consigliabile rivolgersi al dermatologo per una valutazione – continua l’esperta -. Infatti, sulla base del problema, possono essere prescritte lozioni locali applicate al cuoio capelluto per inibire il rilascio di sostanze infiammatorie (citochine) responsabili della caduta, integratori e, in chi soffriva già di alopecia androgenetica, rivedere e modificare la terapia in atto».
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