L’apnea Ostruttiva nel Sonno
Chi russa provoca sempre un evidente e ben conosciuto fastidio alla persona che gli dorme accanto, ma molto frequentemente ignora che questa manifestazione rumorosa durante il sonno può accompagnarsi a disturbi respiratori che sono dannosi per lo stesso russatore.
L’apnea ostruttiva nel sonno si può definire come una interruzione transitoria del flusso respiratorio durante il sonno causata da una chiusura temporanea delle vie aeree superiori (nasofaringe, orofaringe, ipofaringe, o laringe). L’attenzione della scienza medica per la “sindrome da apnea ostruttiva nel sonno” (in inglese: Obstructive Sleep Apnea Sindrome – OSAS), è certamente in aumento sia per la maggior conoscenza di questa patologia, sia per l’incremento dell’obesità, frequente concausa di questa affezione. Circa il 10 per cento della popolazione maschile adulta infatti risulta affetta da “roncopatia cronica“, nella maggior parte dei casi senza esserne a conoscenza. Le donne sono molto meno colpite da questa affezione.
La Polisonnografia
Solo da 20 anni circa la roncopatia cronica ha assunto la configurazione di una vera e propria entità ed è oggetto di numerosi studi da parte di ricercatori di varie specialità, in quanto sia l’inquadramento diagnostico che i programmi terapeutici e le patologie associate riguardano discipline diverse. Esiste attualmente un mezzo diagnostico, la polisonnografia, che ci mette in condizione di distinguere il semplice russatore dal soggetto con disturbi respiratori: il sonno del paziente viene monitorizzato in modo continuo durante la notte, anche al suo domicilio, e si rilevano i parametri più importanti, quali intensità e durata del rumore del russamento, presenza, numero e durata delle eventuali apnee od iponee, ossigenazione del sangue, dati cardiologici ecc. Successivamente se il soggetto è riscontrato affetto da OSAS si procederà ad ulteriori accertamenti fra i quali il più significativo sarà l’esame endoscopico delle vie respiratorie superiori a paziente sveglio o durante il sonno indotto (Sleep Endoscopy) che permette di rilevare la sede dell’ostruzione.
Dal Dietologo al Chirurgo
Per quanto riguarda la terapia, nei casi di pazienti con eccesso ponderale si impone l’imprescindibile esigenza di una diminuzione di peso. Inoltre vi può essere l’indicazione ad una terapia protesica che consiste nell’applicazione di un apparecchio ortodontico o l’adozione di un autorespiratore elettrico molto efficace, ma spesso mal tollerato, quale la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure). Vi sono anche vari tipi di interventi chirurgici di competenza otorinolaringoiatrica, alcuni semplici, altri complessi da praticarsi a livello delle vie aeree superiori. Si deve tener presente tuttavia che si tratta di una malattia “cronica” che va seguita nel tempo, in quanto può avere delle ricadute anche dopo successi terapeutici iniziali. Oggi in questo campo sia dal lato diagnostico che terapeutico non sono più ammesse improvvisazioni o approssimazioni. Si esige che qualsiasi atto terapeutico, specie se di tipo chirurgico, sia preceduto da un preciso procedimento diagnostico clinico e strumentale condotto da un “gruppo” di medici di varie specialità, ognuno in grado di agire con competenze specifiche ed agente in modo sinergico con gli altri. Presso Humanitas San Pio X, da anni i pazienti con roncopatia cronica sono studiati e seguiti collegialmente da più specialisti, con sempre maggior coordinamento ed affiatamento, in contatto periodico con altri centri italiani che si occupano di questo problema.
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