Cos’è e a cosa serve la neuromodulazione?
La neuromodulazione è una delle opzioni terapeutiche in caso di terapia antalgica utilizzata per il trattamento di sindromi dolorose in pazienti non trattabili con farmaci oppure in cui la terapia farmacologica non è efficace. La neuromodulazione agisce interferendo e bloccando la trasmissione del dolore a livello della componente sensitiva dei nervi periferici mediante l’uso di speciali aghi collegati a apparecchiature di radiofrequenza a caldo o di radiofrequenza a freddo (neuromodulazione crio-terapica ).
Il trattamento di neuromodulazione può essere utilizzato per le sindromi dolorose causate da:
- artrosi alle articolazioni di spalla, ginocchio, gomito, anca, caviglia, della colonna vertebrale (fenomeni artrosici a carico delle vertebre)
- sindrome del tunnel carpale, dolore neuropatico
- interventi di protesi di ginocchio, protesi d’anca, protesi di caviglia
L’efficacia del trattamento dipende da diversi fattori, tra cui la causa e la sede del dolore, e la durata dell’insorgenza del sintomo doloroso. In alcuni casi, la terapia è efficace in breve tempo (dai 3 ai 20 giorni), in genere dipende dalla tecnica utilizzata. In genere, il beneficio può avere effetto da 6 mesi a 1-2 anni.
Come si svolge la neuromodulazione?
La procedura di neuromodulazione si effettua in sala operatoria e in anestesia locale, e prevede il posizionamento, sotto guida ecografica, di un ago collegato all’apparecchiatura di radiofrequenza. Nell’ago si trova un piccolissimo elettrodo che permette di inviare la stimolazione che determina un blocco sensitivo dei nervi interessati.
In genere, il trattamento di neuromodulazione dura circa 30 minuti, ma può variare sulla base dell’area e della patologia da trattare e alla metodica che viene utilizzata.
La neuromodulazione è dolorosa o pericolosa?
La neuromodulazione è una tecnica sicura, che non va a lesionare in alcun modo i nervi. Durante la procedura il paziente può avvertire fastidio o formicolio nella zona stimolata dall’ago. L’utilizzo di anestetico locale permette al paziente di tollerare il fastidio della procedura.
Sulla base della patologia di base del paziente, per la quale è stato indicato il trattamento di neuromodulazione, le indicazioni post terapia possono variare.