Che cosa sono?
Si tratta di anticorpi che si sviluppano solo nel caso in cui il paziente sia entrato in contatto con il virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Per questo motivo si chiamano anticorpi anti HIV.
Come si misurano?
Gli anticorpi si mediante un semplice prelievo di sangue che verrà poi analizzato in laboratorio.
Perché si misurano?
Se si rileva la presenza nel sangue degli anticorpi anti-Hiv, si è sieropositivi all’HIV, altrimenti si è sieronegativi. Qualora il primo test (detto ELISA) risultasse positivo, deve essere sempre confermato da un ulteriore test (Western Blot). In caso di risultato negativo, comunque, non si esclude l’infezione: esiste infatti un cosiddetto “periodo finestra” durante il quale il soggetto è stato contagiato (ed è contagioso) ma il virus non viene ancora rilevato dal test.
Sono previste istruzioni di preparazione?
Il prelievo si esegue in genere al mattino, a digiuno.
È un esame pericoloso o doloroso?
No, il paziente potrà al massimo percepire un pizzicore al momento dell’ingresso dell’ago nel braccio.