Che cosa sono i fitoestrogeni?
Con il termine “fitoestrogeni” ci si riferisce a un gruppo di sostanze di origine vegetale simile agli estrogeni sia da un punto di vista strutturale che da uno funzionale. Scientificamente il termine “fitoestrogeno” corrisponde alla definizione di “qualsiasi estrogeno extragonadico di origine vegetale”. Costituiscono un esempio di fitoestrogeni la formononetina e la diazeina, che si trovano nella soia e in prodotti a base di soia, che possono essere trasformati dalla flora batterica del colon in equolo (prodotto a debole attività estrogenica). Molte sono le fonti alimentari di fitoestrogeni: tra queste ricordiamo soprattutto i legumi (particolarmente la soia), diversi tipi di frutta e altri vegetali (fra cui il trifoglio rosso), oltre ai cereali integrali.
A cosa servono?
Dal punto di vista del valore terapeutico di solito i fitoestrogeni si dividono in tre classi: isoflavoni, cumestani e lignani. Gli effetti che si collegano all’assunzione di queste sostanze sono molti: tra le proprietà più rilevanti che gli vengono attribuite troviamo la loro capacità di legarsi ai recettori degli estrogeni ed eseguire attività simile-estrogenica, abbassando sia i disturbi dati dalla mancanza di estrogeni, sia quelli dati da un loro eventuale eccesso. Il consumo di fitoestrogeni sembra anche essere collegato all’abbassamento degli effetti collaterali della menopausa, alla riduzione dei livelli del colesterolo presente nel sangue e a un minor pericolo di eventi cardiovascolari. Certi studi hanno anche messo in evidenza come i fitoestrogeni siano capaci di far scendere il pericolo di fratture in presenza di osteoporosi e come siano collegati a tassi inferiori dei tumori cosiddetti “femminili” (alla mammella, all’endometrio e all’ovaio).
Avvertenze e possibili controindicazioni
Secondo gli studi fatti finora, l’assunzione di fitoestrogeni viene sopportata bene dall’uomo e a oggi non sono stati resi noti gravi effetti collaterali collegati all’utilizzo di queste sostanze. Fra gli effetti collaterali minori si trovano insorgenza di mal di stomaco o nausea. Reazioni allergiche serie a prodotti a base di queste sostanze sono rare. È meglio astenersi dall’assunzione durante la gravidanza (con fine cautelativo) e se contemporaneamente si stanno seguendo delle terapie a base di ormoni.
Disclaimer
Le informazioni riportate sono indicazioni generali e non soppiantano in nessuna maniera l’opinione medica. Per assicurarsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre meglio affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.