I farmaci dell’apparato gastrointestinale sono destinati alla cura e al trattamento degli organi dell’apparato digerente (compresi fegato, vie biliari e pancreas) e le malattie che possono colpirli, tra cui stitichezza e diarrea, morbo di Crohn e sindrome del colon irritabile, reflusso gastroesofageo, ulcere, tumore allo stomaco, malattie della cistifellea, malattie epatiche ed emorroidi.
Fra i farmaci più diffusi citiamo:
- I 5-aminosalicilati: utilizzati per trattare le malattie infiammatorie dell’intestino, per esempio la colite ulcerosa, la proctite e la malattia di Crohn. Agiscono esercitando un’azione antinfiammatoria; tra i principali meccanismi di funzionamento ci sono l’inibizione della produzione delle prostaglandine e la riduzione della produzione di anticorpi da parte delle plasmacellule, elementi del sistema immunitario.
- Gli agenti biliari solubilizzanti il colesterolo: somministrati in caso di piccoli calcoli non calcificati che non richiedono necessariamente l’asportazione chirurgica, agiscono riducendo la sintesi del colesterolo da parte del fegato o il suo assorbimento nell’intestino.
- Gli agenti eradicanti l’Helicobacter pylori: impiegati abbinati ad agenti antibatterici per trattare le infezioni da H. pylori e agiscono riducendo l’acidità nello stomaco. Possono essere antiacidi o inibitori della pompa protonica, molecola coinvolta nella produzione dei succhi gastrici.
- Gli antiacidi: utilizzati in caso di disturbi associati alla cattiva digestione e per alleviare i sintomi dell’ulcera peptica. Agiscono neutralizzando i succhi acidi, aumentando il PH dello stomaco e a volte sono combinati con all’uso degli alginati, sostanze che galleggiando al di sopra del materiale presente nello stomaco formano una barriera che impedisce agli acidi di raggiungere l’esofago e irritarlo o danneggiarlo.
- Gli antidiarroici: il loro obiettivo è quello di bloccare la diarrea, agendo in modo anche molto diverso. In alcuni casi si tratta di antibatterici che mirano all’eliminazione di un microbo, ma più spesso il problema non è associato a un’infezione; in molte altre circostanze ciò che serve è piuttosto un principio attivo che blocchi la motilità intestinale oppure un agente antispastico.
- Gli enzimi digestivi: impiegati in caso di difficoltà di assorbimento dei cibi causata da deficit enzimatici. Agiscono partecipando alla digestione degli alimenti.
- I farmaci contro i disordini funzionali dell’intestino: hanno lo scopo di alleviare i sintomi di sindrome dell’intestino irritabile, gonfiori cronici, diarrea e stitichezza. I loro meccanismi d’azione variabili notevolmente in base al principio attivo considerato. Alcuni, per esempio, sono farmaci antispastici, mentre altri agiscono su canali presenti nell’intestino, facilitando il transito delle feci.
- Gli H2 antagonisti (o antagonisti dei recettori H2): utilizzati in caso di reflusso gastroesofageo, ulcera gastrointestinale e altri disturbi legati a una secrezione di acidi eccessiva. Agiscono su alcuni recettori presenti in alcune cellule della mucosa dello stomaco (i recettori H2) normalmente stimolati dall’istamina (molecola coinvolta nelle reazioni allergiche) per incentivare la secrezione di acidi gastrici. Interagendo con questi recettori, gli H2 antagonisti riducono la secrezione acida nello stomaco.
- Gli inibitori della pompa protonica. Agiscono su alcune cellule della parete dello stomaco per inibire la secrezione di acidi, interferendo con l’attività della cosiddetta pompa protonica. Sono utilizzate per la cura di ulcera gastrica o duodenale, reflusso gastroesofageo o altri disturbi legati all’ipersecrezione di acidi.
- I lassativi: utili in caso di stitichezza e costipazione, aumentano la frequenza delle evacuazioni o favoriscono il transito delle feci, per esempio esercitando un’azione emolliente o lubrificante sulle feci.
- Gli stimolanti gastrointestinali: da assumere in caso di riflusso gastroesofageo e altri disturbi caratterizzati dal rallentamento dei movimenti gastrointestinali, agiscono aumentando la motilità della muscolatura liscia dell’intestino senza comportarsi come dei lassativi. Il loro meccanismo di azione varia da principio attivo a principio attivo, ma l’effetto finale è sempre il medesimo: l’accelerazione del transito intestinale.
Come si assumono i farmaci dell’apparato gastrointestinale?
Molti farmaci per l’apparato gastrointestinale richiedono prescrizione medica, mentre molti altri possono essere acquistati liberamente. Ne esistono in forma di compresse, soluzione, gel, clistere: l’importante è rispettare sempre le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo e attenersi alle raccomandazioni del medico in termini di posologia e modalità di assunzione.
Controindicazioni ed avvertenze
La somministrazione di farmaci per l’apparato gastrointestinale può causare effetti collaterali molto diversi in base al principio attivo preso in considerazione, a livello dell’apparato digerente (per esempio diarrea, nausea e vomito), a livello neurologico (per esempio cefalea o vertigini). In altri casi, come per esempio quello dei lassativi, un uso eccessivo può portare ad assuefazione. Per questo, è sempre necessario rispettare le indicazioni del medico e le istruzioni riportate nel foglietto illustrativo del medicinale.
A volte, inoltre, la loro assunzione è controindicata. È questo il caso, ad esempio, dell’inibitore della pompa protonica lansoprazolo, che non deve essere assunto in caso di tumore allo stomaco, intolleranza al fruttosio o malassorbimento di glucosio o galattosio. Per questo, si consiglia di consultare sempre il proprio medico prima di assumere un farmaco per trattare un disturbo gastrointestinale. La raccomandazione è particolarmente valida quando si è consapevoli di determinati problemi di salute, se si assumono già altri farmaci o in caso di gravidanza o allattamento.
I principali farmaci dell’apparato gastrointestinale sono:
Acido alginico
Acido Chenodesossicolico
Acido Ursodesossicolico
Agalsidasi beta
Alosetron
Bicarbonato di sodio
Carbenoxolone
Carbonato di calcio
Cimetidina
Cisapride
Colecalciferolo
Diatrizoato
Diazossido
Docusato sodico
Domperidone
Famotidina
Glicerina
Granisetron
Idrossicobalamina
Idrossido di alluminio
Idrossido di magnesio
Itopride
Ivermectina
Lansoprazolo
Levocarnitina
Metilcellulosa
Metilnatrexone
Metoclopramide
Olio di vaselina
Omeprazolo
Pancrelipasi
Pantoprazolo
Paraffina semifluida
Pilocarpina
Pirenzepina
Rabeprazolo
Ranitidina
Roxatidina
Sevelamer
Simeticone
Sorbitolo
Sterculio
Sucralfato
Trimebutina