L’ibuprofene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (Fans) che inibisce l’attività della ciclossigenasi. In particolare una forma di questo enzima, la Cox-2, ha un compito importante nella produzione di prostaglandine. Quindi l’ibuprofene, bloccando la Cox-2, impedisce la sintesi delle prostaglandine, molecole responsabili di febbre, infiammazione e dolore.
A cosa serve l’ibuprofene?
L’Ibuprofene ha un’azione analgesica, antinfiammatoria e antipiretica. Grazie anche alla disponibilità di formulazioni adatte alle varie vie di somministrazione, viene impiegato per il trattamento di diversi disturbi, quali: mal di testa, nevralgie, crampi mestruali, dolori muscoloscheletrici (ad esempio il torcicollo), di origine traumatica (associati, ad esempio, a contusioni, distorsioni, strappi muscolari), dolori post-partum e post-operatori.
Può inoltre essere prescritto nei pazienti che soffrono di artrosi, artrite reumatoide, spondilite anchilosante, periartrite scapolo-omerale, reumatismi extrarticolari, miosite, lombalgia, sciatalgia, radicolo-nevriti, fibrosite, tenosinovite e morbo di Still.
Nei bambini, l’ibuprofene può essere utilizzato in formulazioni pediatriche anche come antipiretico.
Come si assume?
Il trattamento con Ibuprofene prevede l’assunzione a stomaco pieno sotto forma di compresse o di granulato effervescente. Il dosaggio da utilizzare è stabilito in funzione dell’età, del peso e delle condizioni del paziente e naturalmente anche del tipo di patologia da trattare. Per tale motivo, è necessario osservare scrupolosamente le indicazioni fornite dal medico al momento della prescrizione ed evitare l’assunzione di propria iniziativa di farmaci da banco contenenti questo principio attivo. In questo caso è opportuno leggere le istruzioni riportate sul foglietto illustrativo e consultare comunque il medico.
Sono disponibili anche pomate per uso topico, soluzioni o polveri per lavande vaginali, supposte per uso rettale e soluzioni iniettabili per via intramuscolare o endovenosa.
Effetti collaterali del principio attivo
L’ibuprofene riduce l’azione cardioprotettiva dell’acido acetilsalicilico, se assunto insieme ad esso. Tuttavia, con un dosaggio massimo giornaliero inferiore ai 1200 mg, l’utilizzo di questo farmaco è considerato sicuro in termini di rischio cardiovascolare.
Le reazioni avverse comprendono problemi di tipo gastrointestinale quali:
- nausea
- vomito
- dispepsia
- melena
- ematemesi
- epigastralgie
- diarrea
- costipazione
- crampi addominali
- stomatiti ulcerative
- peggioramento di colite e morbo di Crohn
- gastrite
- dolore epigastrico
- pirosi gastrica
- enteropatia
- emorragie gastrointestinali
- ulcere peptiche
Altri disturbi segnalati sono:
- vertigini
- mal di testa
- irritabilità
- acufene e altri disturbi uditivi
- sonnolenza
- edema
- ipertensione
- insufficienza cardiaca
- rash e altre eruzioni cutanee
- mucosite
- eritema
- pigmentazione delle unghie
- prurito
- angioedema
- agranulocitosi
- trombocitopenia
- anemia aplastica
- alterazione della funzionalità epatica
- aumento della bilirubina totale
- problemi alla vista
- broncospasmo
- dispnea
- apnea
- aggravamento dell’asma
- disidratazione e modificazioni della salivazione.
È più raro che l’assunzione di ibuprofene sia associata a:
- aggravamento della psoriasi
- alopecia
- alterazione dei test della funzione renale
- alterazioni del ciclo mestruale
- amenorrea
- anemia emolitica
- cistite
- colite collagenosa
- convulsioni
- depressione
- dermatiti
- difficoltà di concentrazione
- duodenite
- ematuria
- enterite acuta
- eosinofilia
- epatite
- eritema multiforme bolloso
- esofagite
- glomerulonefrite
- gonfiore periorbitale e patologia invasiva streptococcica
- insonnia
- insufficienza cardiaca congestizia
- insufficienza epatica
- insufficienza renale acuta
- ipotensione
- ittero
- meningite asettica farmaco-indotta
- necrosi epatica
- necrosi papillare
- necrosi tubulare
- neutropenia
- palpitazioni
- pancitopenia
- pancreatite
- piastrinopenia
- poliuria
- proctite
- riduzione dell’appetito
- riduzione dell’emoglobina e dell’ematocrito
- rinite
- sbalzi d’umore
- secchezza degli occhi e secchezza della bocca
- sindrome epatorenale
- ulcere gengivali
Uno studio sembra inoltre suggerire che l’assunzione di Fans come l’ibuprofene possa accrescere il rischio di sviluppare il linfoma non-Hodgkin.
Controindicazioni e avvertenze
Le controindicazioni relative al principio attivo possono variare in funzione del tipo di formulazioni farmaceutiche che lo contengono. I principali casi in cui l’utilizzo di questo farmaco non è indicato, riguardano pazienti con insufficienza cardiaca grave, epatica o renale, con patologie dell’apparato gastrointestinale (come gastrite, ulcera ed emorroidi con sanguinamento), malattie respiratorie, asma allergica e pazienti in gravidanza (soprattutto durante il terzo trimestre).
Sono inoltre possibili interazioni con numerose categorie di farmaci, in particolare con:
- ACE inibitori e gli antagonisti dell’Angiotensina II (in caso di funzione renale compromessa)
- acido acetilsalicilico e i Fans in generale
- alcuni antidiabetici
- antibatterici
- anticoagulanti cumarinici
- antipertensivi
- antivirali
- cefuroxima e il fenobarbital
- cetirizina
- ciclosporina
- corticosteroidi orali
- diuretici
- Ginko biloba e la Kava kava
- litio, digossina e fenitoina
- metotressato
- raloxifene
- SSRI
- tacrolimus
- uricusurici