Cosa significa coronaropatia?
La malattia coronarica o coronaropatia è la forma più comune di malattia cardiaca che causa un’alterazione del flusso sanguigno nelle arterie coronarie che forniscono sangue al cuore. L’alterazione del flusso ematico è causata da un’ostruzione che può interrompere completamente o quasi completamente il flusso sanguigno all’interno delle arterie coronarie.
Le tre arterie coronarie (arteria coronaria destra, arteria circonflessa, arteria discendente anteriore sinistra) sono situate sulla superficie del cuore e portano al cuore sangue ricco di ossigeno e nutrienti. Il cuore è il muscolo responsabile del pompaggio del sangue in tutto il corpo (un cuore sano muove ogni giorno circa 3.000 litri di sangue attraverso il corpo) e ha sempre bisogno di ossigeno per funzionare. Come qualsiasi altro organo o muscolo, il cuore deve ricevere un apporto di sangue adeguato e affidabile per poter svolgere il proprio lavoro. Una riduzione del flusso sanguigno al cuore può portare a aritmie e disturbi del ritmo, a ridurre la capacità del cuore di pompare la quantità di sangue necessaria al corpo, e a infarto.
I maschi hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache rispetto alle femmine; tuttavia, una coronaropatia non controllata è la principale causa di manifestazioni cliniche quali ischemia silente, angina pectoris, sindromi coronariche acute (angina instabile, infarto del miocardio) e morte cardiaca improvvisa per entrambi i sessi dopo i 75 anni.
Quali sono i sintomi della malattia coronarica?
Quando il cuore non riceve una quantità sufficiente di sangue arterioso, si possono manifestare sintomi di varia entità, talvolta diversi tra maschi e femmine.
I sintomi possono essere più gravi quando il flusso sanguigno è più limitato dall’ostruzione di una o più arterie coronarie. L’angina è il sintomo più comune, che i pazienti descrivono come:
- dolore al petto
- senso di pesantezza
- tensione e compressione a livello toracico
- bruciore a livello dello stomaco
Questi sintomi possono anche essere scambiati per bruciore di stomaco o indigestione.
Altri sintomi di coronaropatia sono:
- dolore alle braccia o alle spalle
- respiro corto
- sudorazione
- vertigini
In caso di sintomi, soprattutto se acuti o se durano più di cinque minuti, è necessario un trattamento medico immediato.
Nelle donne, i sintomi di coronaropatia possono essere uguali a quelli dei maschi, ma possono anche comparire:
- nausea
- vomito
- dolore alla schiena
- dolore alla mascella
- mancanza di respiro senza sentire dolore al petto
Quali sono le cause e i fattori di rischio di coronaropatia?
La causa più comune di malattia coronarica è una lesione vascolare con accumulo di placche di colesterolo nelle arterie, nota come aterosclerosi. La riduzione del flusso sanguigno si verifica quando una o più arterie coronarie si ostruiscono parzialmente o completamente.
Comprensione i fattori di rischio della coronaropatia può aiutare a prevenire o a ridurre la probabilità di sviluppare la malattia. Sono fattori di rischio:
- età (sulla base della sola età come fattore di rischio, il rischio di malattia è maggiore per gli uomini a partire dai 45 anni e per le donne a partire dai 55 anni. Dopo i 75 anni il rischio è uguale o addirittura maggiore nelle donne)
- ipertensione (pressione sanguigna elevata)
- ipercolesterolemia (livelli elevati di colesterolo nel sangue)
- abitudine al fumo di tabacco
- resistenza all’insulina (insulino-resistenza)
- iperglicemia (livelli elevati di glucosio nel sangue)
- diabete mellito
- obesità
- sedentarietà
- abitudini alimentari non salutari
- apnea ostruttiva del sonno (OSAS)
- stress emotivo
- consumo eccessivo di alcol
- storia di preeclampsia durante la gravidanza
- familiarità di malattia.
Come si diagnostica la malattia coronarica?
La diagnosi di malattia coronarica richiede la visita cardiologica, con anamnesi, esame obiettivo (visita medica) e altri esami quali:
- Elettrocardiogramma: serve a monitorare i segnali elettrici che attraversano il cuore, e può aiutare il medico a determinare se il paziente ha avuto un attacco cardiaco.
- Ecocardiogramma: si tratta di un esame di diagnostica per immagini che utilizza gli ultrasuoni per visualizzare il cuore. I risultati di questo esame rivelano se il cuore funziona correttamente.
- Test da sforzo: è un test che misura lo stress del cuore durante l’attività fisica.
- Angio TAC coronarica: è una metodica non invasiva che permette di visualizzare la presenza di placche nelle coronarie.
- Coronarografia: si tratta di una procedura invasiva che permette la visualizzazione delle coronarie tramite un’iniezione di mezzo di contrasto eseguita direttamente nelle arterie coronarie attraverso un catetere inserito in un’arteria dell’inguine o del polso, permette di identificare con certezza eventuali ostruzioni.
Qual è il trattamento per la malattia coronarica?
Il trattamento della malattia coronarica dipende da diversi fattori, tra cui le condizioni generali di salute del paziente e i fattori di rischio presenti. Ad esempio, il cardiologo può prescrivere una terapia farmacologica per il trattamento del colesterolo alto o della pressione alta, oppure può prescrivere farmaci per il controllo della glicemia in caso di diabete.
In genere, la terapia farmacologica con antiaggreganti, ipolipemizzanti e beta-bloccanti è il trattamento più comune per la coronaropatia, a cui vengono sempre associate raccomandazioni per cambiamenti nello stile di vita che possono ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus.
Ad esempio:
- smettere di fumare
- ridurre o interrompere il consumo di alcolici
- fare esercizio fisico regolare
- perdere peso fino a raggiungere un livello sano
- seguire una dieta sana, a basso contenuto di grassi saturi, sale e zuccheri aggiunti.
Oltre ai cambiamenti dello stile di vita e ai farmaci, può essere necessario un’intervento per aumentare il flusso sanguigno al cuore. Questo intervento può essere l’angioplastica percutanea con palloncino, che permette di allargare le arterie ostruite e di solito viene eseguita con l’inserimento di uno stent che mantiene aperto il lume dell’arteria dopo l’intervento; oppure l’intervento di bypass aorto-coronarico, in casi selezionati, per ripristinare il flusso sanguigno al cuore tramite un intervento chirurgico a torace aperto.