Cos’è la fistola anale?
Si parla di fistola anale quando si apre un canale non fisiologicamente presente, che mette in comunicazione il canale anale o il retto, e la regione vicino all’ano (zona perianale) o l’esterno (pelle). La formazione di una o più fistole anali è frequentemente il risultato di un’infezione suppurativa (con pus) delle ghiandole anali che, se non curata e trattata, degenera in ascesso anale.
Esistono diverse categorie di fistole anali, divise in quattro categorie:
- fistole anali intersfinteriche: sono le più comuni (70% di tutte le fistole anali), si sviluppano tra l’interno e l’esterno dello sfintere anale
- fistole anali transfinteriche: si manifestano nel 23% di tutte le fistole anali, e attraversano lo sfintere interno ed esterno
- fistole anali sovrasfinteriche: meno comuni (5% di tutte le fistole anali), attraversano lo sfintere interno e passando attorno allo sfintere esterno, sopra il muscolo puborettale, si dirigono verso la pelle attraversando il muscolo elevatore
- fistole anali extrasfinteriche: le più rare (solo il 2% di tutte le fistole anali), hanno origne al di sopra dello sfintere anale interno.
Quali sono le cause delle fistole anali?
La formazione di una fistola anale è in genere causata dalla presenza di pus di una ghiandola che si trova a livello della linea pettinea del canale anale. La fistola può formarsi sia in presenza sia in assenza di ascesso anale, nella malattia di Crohn, come effetto indesiderato di terapia radiante, a causa di traumi e neoplasie.
Quali sono i sintomi di una fistola anale?
La fistola anale si manifesta con irritazione della cute intorno all’ano e con fuoriuscita di secrezioni purulente (pus).
Quali esami servono per diagnosticare una fistola anale?
In genere, la diagnosi della fistola anale è clinica, ovvero si effettua durante la visita proctologica. In alcuni casi, il percorso diagnostico può richiedere l’ecografia endoanale o l’ecografia endoanale con sonda rotante (paragonabile nella risoluzione delle immagini e nei dettagli alla risonanza magnetica), al fine di pianificare l’intervento più appropriato.
Quali sono i trattamenti per la fistola anale?
In caso di fistola anale, in genere, il trattamento prevede l’intervento chirurgico, scelto sulla base della tipologia di fistola e del suo percorso, sempre con l’obiettivo di preservare la corretta funzione sfinterica. Nella maggior parte dei casi, l’intervento viene eseguito in ambulatorio chirurgico o in day-surgery, mentre nei casi di fistole profonde o estese può essere indicato un breve ricovero in ospedale.
Dopo l’intervento, il paziente riceve indicazioni personalizzate su cosa fare a casa una volta dimesso: in genere sono consigliati semicupi (immergendo la zona anale in acqua) più volte al giorno (3-4 volte), bere molto e assumere blandi lassativi per qualche giorno al fine di ammorbidire le feci.