Cos’è la iperprolattinemia?
Per iperprolattinemia si intende un elevato livello nel sangue di prolattina, un ormone prodotto dalle cellule lattotrope dell’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cranio posteriormente alla radice del naso. La prolattina è l’ormone che, in gravidanza, prepara la mammella alla produzione del latte e, nel post-partum, è importante per mantenere l’allattamento.
Quali sono i valori normali di prolattina?
I livelli di prolattina nel sangue vengono rilevati con un prelievo. In situazione di riposo si considera normale un valore di PRL inferiore a 15 ng/ml nell’uomo e inferiori a 20 ng/ml nelle donne.
Quali sono le cause dell’iperprolattinemia?
Le cause di iperprolattinemia possono essere fisiologiche, farmacologiche o patologiche.
Le concentrazioni plasmatiche di prolattina aumentano fisiologicamente e progressivamente nel corso della gravidanza per effetto degli estrogeni. Nel post-partum, lo stimolo alla produzione della prolattina è rappresentato dalla suzione del capezzolo da parte del neonato in corso di allattamento. I livelli di prolattina rimangono elevati durante il periodo di allattamento. Se la donna non allatta al seno, tornano alla normalità dopo 3-6 settimane dal parto.
Al di fuori della gravidanza e allattamento, i livelli di prolattina variano nelle diverse fasi del ciclo mestruale, aumentando un po’ prima o subito dopo l’ovulazione.
Inoltre, la prolattina può risultare elevata in seguito all’esercizio fisico e allo stress. Anche la semplice puntura dell’ago durante il prelievo di sangue può determinare un aumento dei livelli di prolattina. Pertanto, è sempre opportuno ripetere il prelievo con metodica anti-stress, cioè eseguendo un prelievo a 30 minuti dalla puntura con l’ago.
L’assunzione di alcuni farmaci, tra cui antidepressivi, antipsicotici, oppiacei, alcuni antistaminici, può determinare un aumento dei valori di prolattina nel sangue.
Le condizioni patologiche che causano iperprolattinemia sono:
- patologie ipotalamo-ipofisarie (adenomi ipofisari prolattino-secernenti, adenomi ipofisari non secernenti, deviazione del peduncolo ipofisario da parte di masse ipotalamo/ipofisarie, sella vuota, ipofisite linfocitaria)
- ipotiroidismo
- policistosi ovarica
- malattie epatiche e renali gravi
- lesioni toraciche (ustioni, ferite, herpes- zoster, interventi di toracotomia)
Quali sono i sintomi dell’iperprolattinemia?
Le principali manifestazioni cliniche secondarie all’iperprolattinemia sono:
Nella donna:
- Irregolarità mestruali
- Irsutismo
Nell’uomo:
- Disfunzione erettile
- Ginecomastia
- Oligo/Azoospermia
In entrambi i sessi:
- Riduzione del desiderio sessuale
- Infertilità
- Osteoporosi
- Galattorrea (secrezione di piccole gocce di liquido lattescente dal capezzolo, più frequente nelle donne)
Quando l’iperprolattinemia è causata da un macroadenoma della ghiandola ipofisaria si possono manifestare cefalea, alterazione del campo visivo (emianopsia bitemporale) ed eventuale quadro clinico dovuto alla carenza isolata o combinata di altri ormoni ipofisari.