Che cos’è?
La mobilità dei denti è un disturbo caratterizzato dal fatto che uno o più denti, invece di essere ben ancorati all’osso e stabili, risultano in realtà mobili.
In condizioni fisiologiche normali, i denti presentano un certo grado di mobilità misurabile in circa 0,2 millimetri di movimento laterale e di circa 0,02 millimetri di movimento verticale, ed è variabile per gruppi di denti. Questo tipo di mobilità può aumentare in alcuni periodi della vita (periodo mestruale, gravidanza, assunzione di contraccettivi orali).
Oltre la mobilità fisiologica esiste però anche una mobilità patologica che, a seconda della gravità, viene classificata in tre stadi:
- totalmente reversibile
- irreversibile
- parzialmente reversibile
Tra le cause alla base della mobilità patologica ci sono gengiviti, parodontiti e traumi.
Quali patologie possono essere associate?
Le patologie che possono essere associate alla mobilità dei denti sono le seguenti:
- Bruxismo
- Menopausa
- Parodontite
- Gengivite
Si ricorda che l’elenco non è esaustivo ed è sempre bene consultarsi con il proprio medico.
Esistono rimedi?
Per mettere a punto una terapia adeguata è indispensabile chiedere il consulto di uno specialista in odontoiatria. Evitare in ogni caso rimedi “fai da te” e ricordarsi che, in caso di problemi a carico di denti e gengive, è sempre bene non trascurare o sottovalutare i primi segnali di malessere del cavo orale: in molti casi una diagnosi precoce può fare la differenza in termini di recupero.
Quando è il caso di rivolgersi al proprio medico?
In caso di mobilità dei denti è sempre bene rivolgersi al proprio medico o a uno specialista in odontoiatria, che sapranno consigliare sul da farsi.