Che cos’è?
La vitamina B2, o riboflavina, è compresa nelle vitamine dette idrosolubili, quelle che non possono essere accumulate nell’organismo, ma devono essere quotidianamente assunte mediante l’alimentazione.
A che cosa serve?
Svolge un compito essenziale nella sintesi di tutti i processi energetici. La sua caratteristica, è dunque quella di provvedere al corpo l’energia necessaria per il compimento delle regolari attività quotidiane.
Quali alimenti la contengono?
La vitamina B2, o riboflavina, è contenuta nel latte e nei suoi derivati – soprattutto nei formaggi – nelle uova, nel lievito di birra oltre che nel fegato e nei vegetali con le foglie verdi.
Qual è il fabbisogno giornaliero?
Il fabbisogno giornaliero viene stimato a seconda delle calorie introdotte, secondo un rapporto che vuole 0,6 mg di vitamina B2 ogni 1.000 Kcal.
Carenza
Una sua carenza causa nei bambini un blocco della crescita e di solito un rallentamento dei processi di assimilazione dei cibi, soprattutto di quelli lipidici.
I segnali della carenza di vitamina B2 sono uno stato generale di inappetenza, anemia, stanchezza muscolare, tachicardia e anche disturbi oculari come cataratta, congiuntivite e opacità delle lenti.
Eccesso
Non si registrano disturbi procurati da un eccesso di assunzione della vitamina in quanto le dosi eccedenti sono espulse dal nostro organismo, in tempi rapidi rispetto all’assunzione, mediante le urine.
È vero che la vitamina B2 è sensibile alla luce e alla cottura?
Sì, la vitamina B2, o riboflavina, è sensibile ai raggi solari. Per questo motivo sarebbe meglio che il latte e i suoi derivati fossero sempre confezionati in involucri in grado di proteggere il contenuto dalla luce.
Anche la cottura prolungata, con un utilizzo eccessivo di acqua, procura una dispersione di vitamina B2, soprattutto di quella presente nei cibi di origine vegetale.