Cos’è il carcinoma basocellulare?
Il termine basalioma indica un tumore maligno non melanoma della pelle, che si forma a livello delle cellule più profonde dell’epidermide. Il basalioma, chiamato anche carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule basali, si sviluppa localmente e, nella maggior parte dei casi, non si diffonde a distanza. Si tratta di uno dei tumori cutanei non melanoma più frequenti dopo i 40 anni, con prevalenza nelle persone anziane di sesso maschile, e molto raramente compare nelle persone giovani. Si stima che in Italia, escludendo il melanoma, 8 tumori della pelle su 10 siano basaliomi.
In genere, i basaliomi tendono a svilupparsi nelle parti del corpo più esposte al sole, e più facilmente soggette a scottature solari specie nelle persone con fototipo chiaro, come viso, cuoio capelluto, orecchie, collo, spalle e schiena.
Quali sono le cause del basalioma?
Tra le cause principali dello sviluppo di basaliomi in età adulta, le scottature solari durante l’infanzia e l’adolescenza sembrano avere un ruolo importante. Pertanto, l’esposizione non protetta ai raggi ultravioletti (UVA e UVB) del sole, dei lettini e lampade solari in giovane età (prima dei 18 anni) è considerata la principale causa nello sviluppo del basalioma.
Altri fattori di rischio sono la predisposizione genetica e la familiarità, o il contatto con alcune sostanze chimiche (arsenico, catrame, carbone o paraffina, ad esempio), deficit del sistema immunitario da farmaci immunosoppressori o malattie (ad esempio, l’AIDS), alcune terapie per la psoriasi, fototipo chiaro (pelle chiara e occhi chiari), età superiore a 50 anni, sesso maschile.
Quali sono i sintomi del carcinoma basocellulare?
Il carcinoma basocellulare, in genere, è asintomatico nella fase iniziale. Quando è in stadio avanzato, il basalioma può presentarsi in diversi modi:
- basalioma nodulare: macchia della consistenza di una lenticchia dura al tatto e dal colore rosa
- basalioma eritematoso: simile a una scottatura che perdura e si estende
- basalioma ulcerato: ha l’aspetto di una ferita che non guarisce
- basalioma pigmentato: si forma una sorta di lentiggine o neo
- basalioma a placche: è una macchia bruna in rilievo che tende a crescere.
- basalioma sclerodermiforme: ha l’aspetto di una cicatrice irregolare
In tutti i casi, è sempre consigliabile l’autoesame della pelle per valutare eventuali modificazioni o comparsa di nevi (nei), macchie o formazioni. Inoltre, quando compaiono cambiamenti nell’aspetto della pelle, come macchie, una ferita che non guarisce e tende a sanguinare, è bene rivolgersi allo specialista in dermatologia per escludere la presenza di un tumore della pelle.
Quali esami servono per la diagnosi di basalioma?
Per la diagnosi di basalioma, è necessaria la valutazione del dermatologo e alcuni esami che, in genere, vengono effettuati in corso di visita dermatologica, quali l’uso dell’epiluminescenza (o dermatoscopia) e la biopsia, cioè il prelievo in anestesia locale di un campione di tessuto sospetto per l’analisi istologica o la rimozione completa del basalioma (biopsia escissionale). Con l’epiluminescenza, il dermatologo può osservare e studiare in modo approfondito e indolore, le aree di pelle pigmentate, riconoscere eventuali tumori della pelle e memorizzare le immagini digitali per monitorare eventuali cambiamenti. L’esame con epiluminescenza è fondamentale per ridurre il rischio di sottoporsi a inutili interventi chirurgici; può essere effettuato anche sulle donne in gravidanza, perché non ha alcun tipo di controindicazione.
Quali sono le terapie per il basalioma?
Curato nella fase iniziale, il basalioma guarisce nella quasi totalità dei casi. Le terapie per il basalioma prevedono la rimoziona chirurgica della lesione in anestesia locale e la biopsia. Nei casi di basaliomi di piccole dimensioni, in cui non è prevista la biopsia cutanea, l’intervento prevede curettage e elettroessiccazione per raschiare, con un apposito strumento, le eventuali cellule tumorali rimaste. La chirurgia secondo Mohs, ovvero una procedura che prevede l’asportazione di uno strato sottilissimo di tessuto del tumore in anestesia locale e analisi al microscopio, è una tecnica che ha un’elevata specificità e sensibilità, e attenzione all’aspetto estetico della pelle dopo l’intervento. La laserterapia a CO2 superpulsata è una terapia che distrugge il tessuto tumorale, ma può portare alla formazione di cicatrici atrofiche di colore più chiaro rispetto alla pelle.
Altri trattamenti includono la crioterapia, nei basaliomi in fase iniziale, trattamenti locali in crema o unguento con chemioterapici, o farmaci che stimolano il sistema immunitario contro il tumore, terapia fotodinamica. Radioterapia e/o chemioterapia sistemica sono terapie raramente usate nei tumori della pelle.
Si può prevenire il basalioma?
Il basalioma si può prevenire fin da piccoli, abituando i bambini e adolescenti ad adottare comportamenti quali:
- limitare l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole
- evitare l’esposizione alle lampade solari
- evitare di prendere il sole nelle ore più calde
- utilizzare cappello e occhiali scuri
- applicare creme ad alta protezione solare (SPF) più volte al giorno, in abbondante quantità
- evitare il contatto della pelle con sostanze chimiche dannose, come l’arsenico, il catrame, il carbone o la paraffina
- effettuare l’autoesame dei nei
- rivolgersi al dermatologo periodicamente.