Cos’è la Clamidia?
La Clamidia è un’infezione batterica causata dal batterio Chlamydia Trachomatis, che si trasmette prevalentemente attraverso i rapporti sessuali non protetti, di tipo vaginale, anale e orale, oppure durante il parto dalla madre al figlio. Tra le infezioni sessualmente trasmesse, la Clamidia è tra le più diffuse tra le femmine e i maschi intorno ai vent’anni.
Quali sono i sintomi della Clamidia?
L’infezione da Clamidia è spesso asintomatica, oppure può dare sintomi modesti in alcuni casi simili tra maschi e femmine:
- irritazione genitale
- bruciore durante la minzione
- prurito genitale e pubico
- sensazione di peso e dolore pelvico nelle femmine
- secrezioni vaginali muco-purulente/ secrezioni dal pene biancastre e continue
- perdite ematiche vaginali tra i cicli mestruali
- dolore durante i rapporti sessuali nelle femmine (dispareunia)
- dolore ai testicoli negli uomini
- dolore rettale
- ingrossamento dei linfonodi inguinali.
Proprio la sua natura di malattia “silenziosa”, l’infezione da Clamidia può essere sottovalutata oppure trascurata dalle persone: tuttavia, chi ha più partner sessuali, oppure ha rapporti sessuali non protetti dovrebbe sottoporsi al test per la ricerca della Clamidia almeno una volta l’anno. Infatti, la Clamidia, che insieme a Gonorrea e Sifilide un tempo chiamate malattie veneree, se non curata può avere serie conseguenze:
- per le femmine: infiammazione di tube e ovaie (idrosalpinge, ascesso tubarico, sindromi aderenziali), aggravamento dei sintomi (dolori addominali, febbre, diarrea, nausea), infiammazione della pelvi, con conseguente diminuzione della funzione degli organi riproduttivi e rischio di infertilità
- per i maschi: infiammazione delle vie seminali (epididimite) con rischio di infertilità.
Quali sono le cause della Clamidia?
La causa della malattia è un batterio, la Clamydia trachomatis, che si trasmette durante i rapporti sessuali e per via materno-fetale.
Come si diagnostica la Clamidia?
La diagnosi di Clamidia si può effettuare in due fasi che prevedono la visita specialistica (urologo o andrologo per i maschi, ginecologo per le femmine) durante la quale il medico esegue il tampone vaginale e cervicale nelle donne, e il tampone anale o uretrale in entrambi i sessi; e il test colturale delle urine per individuare la presenza del batterio.
In casi particolari, la diagnosi di infezione da Clamidia avviene a seguito di un esame laparoscopico in addome che si effettua introducendo uno strumento ottico, collegato a una telecamera, che permette di vedere le aderenze a carico degli organi pelvici e le alterazione delle tube e delle ovaie causate dal processo infiammatorio acuto o cronico da Clamidia.
Come si cura la Clamidia?
La cura della Clamidia prevede la somministrazione di antibiotici specifici (doxiciclina o azitromicina, oppure amoxicillina o eritromicina in caso di allergie o gravidanza), somministrati per circa 1-2 settimane nel caso di infezioni croniche o complicate. La terapia antibiotica serve a risolvere l’infezione ma non elimina e non cura i danni che il batterio potrebbe eventualmente già aver causato, in caso di diagnosi tardiva.
Come si previene la Clamidia?
La prevenzione della Clamidia, e la prevenzione di tutte le altre malattie sessualmente trasmesse, si ottiene praticando uno stile di vita sessuale che prevede l’utilizzo del preservativo o di ogni altra barriera. Nonostante il preservativo non elimini completamente il rischio di contrarre la malattia, tuttavia è il mezzo più efficace per ridurre il rischio di infezione.