Che cos’è il dito a martello?
Il dito a martello è una deformità del piede, il cui nome si deve alla posizione che assumono le dita, che si presentano con le falangi flesse, con conseguente comparsa di inestetiche e dolorose callosità dorsali. A essere colpiti sono in genere il secondo, il terzo e il quarto dito del piede.
Le dita a martello si associano spesso ad alluce valgo, in seguito alla spinta che l’alluce effettua sul secondo e terzo dito del piede.
Quali sono le cause del dito a martello?
Il dito a martello è dovuto a uno squilibrio tra i muscoli brevi e quelli lunghi del dito colpito, che causa la degenerazione o la rottura della capsula articolare a livello metatarso-falangeo, con conseguente instabilità e predisposizione alla deformità.
Predisposizione congenita, diabete, patologie articolari, circolatorie o neuromuscolari, traumi alle dita dei piedi e l’adozione di scarpe inadatte sono tra le cause più comuni.
Quali sono i sintomi del dito a martello?
I sintomi caratteristici di questo disturbo sono:
- Deformità delle dita dei piedi, che assomigliano a un martello o a un artiglio.
- Dolore nella deambulazione o nel movimento.
- Ridotta capacità di movimento delle dita.
- Calli in seguito a sfregamento con la scarpa.
Diagnosi
Il dito a martello viene diagnosticato dall’ortopedico nel corso della visita specialistica in seguito a esame fisico. Può essere utile anche una radiografia del piede.
Trattamenti
Il trattamento può essere conservativo oppure necessitare di un intervento di chirurgia percutanea mininvasiva, che assicura gli stessi risultati della chirurgia tradizionale, ma con tecniche meno aggressive, minor dolore post operatorio e tempi di recupero più veloci.
L’ortopedico definirà il percorso terapeutico più appropriato, alla luce del quadro clinico del paziente e delle sue condizioni.
La terapia conservativa si avvale di plantari che consentono di migliorare l’appoggio del piede e che, grazie ai materiali moderni con cui sono realizzati, sono adattabili a qualsiasi tipo di scarpa. In alcuni pazienti può essere utile associare cicli di fisioterapia strumentale, come la Tecar terapia o Laser terapia.
La chirurgia percutanea mininvasiva interviene sull’osso mediante piccole incisioni cutanee. L’intervento viene eseguito sotto il controllo di un amplificatore di brillanza, una sorta di schermo che consente di controllare i tempi chirurgici, viste le piccole dimensioni delle incisioni.
Le correzioni vengono poi stabilizzate con apposite fasciature, che vanno rinnovate due o tre volte in un mese. Trascorsi trenta giorni dall’intervento, si effettua la rimozione delle fasciature e l’ortopedico può suggerire per un altro mese l’uso di un separatore in stoffa o in silicone.
La fisioterapia manuale e un ciclo di fisioterapia strumentale (Tecar terapia), laddove possibile, possono accelerare i tempi di recupero.
Come prevenire il dito a martello?
La prevenzione del dito a martello passa soprattutto dalla scelta di calzature appropriate che devono essere comode e morbide, avere i tacchi bassi e non costringere le dita in punta.