Cos’è l’idrosadenite suppurativa?
L’idrosadenite suppurativa, comunemente più nota come acne inversa, è un disturbo della pelle che porta alla comparsa di noduli, ascessi e fistole spesso dolenti, in zone del corpo quali ascelle, zona perianale o inguine. Il disturbo, che può comparire tra l’adolescenza e prima dei 40 anni, è più frequente nella popolazione femminile, ed è caratterizzato da episodi di riacutizzazione che possono provocare l’insorgenza di cicatrici. Se non trattato, con il passare del tempo tende a peggiorare, influendo negativamente sulla qualità della vita.
Quali sono le cause dell’idrosadenite suppurativa?
Tra le cause e i fattori di rischio dell’idrosadenite suppurativa si trovano l’obesità e il fumo di sigaretta, oltre a fattori genetici e disturbi ormonali. I meccanismi alla base dello sviluppo di idrosadenite suppurativa sono di tipo infiammatorio, causando l’ostruzione dei follicoli piliferi e la conseguente occlusione, con rottura del follicolo e sviluppo di ascessi, fistole, e cicatrici.
Quali sono i sintomi dell’idrosadenite suppurativa?
I sintomi e segni dell’acne inversa o idrosadenite suppurativa si riconoscono dalla comparsa di noduli, spesso dolorosi, fistole sottocutanee che collegano i noduli, irritazione cutanea, e ascessi contenenti materiale purulento (pus). Proprio per la comparsa delle lesioni in zone come ascelle, inguine e zona anale, alcune attività quotidiane e movimenti possono risultare difficoltosi e influire negativamente sul benessere psicologico, sull’umore e sulla qualità della vita del paziente.
Inoltre, si possono presentare complicanze quali infezioni secondarie, cicatrici, gonfiore (edema).
Come si fa la diagnosi di idrosadenite suppurativa?
La diagnosi effettuata a seguito della valutazione del dermatologo è importante per distinguere tra lesioni da idrosadenite suppurativa e cisti o lesioni acneiche. Spesso, infatti, la diagnosi non corretta può portare a un ritardo nella diagnosi e nell’inizio della terapia. In alcuni casi, insieme alla visita specialistica dermatologica può essere utile alla diagnosi eseguire l’ecografia, importante anche per il monitoraggio dell’attività di malattia durante il trattamento.
Come si cura l’idrosadenite suppurativa?
Il trattamento dell’idrosadenite suppurativa può prevedere la terapia farmacologica e/o con interventi chirurgici, e l’astensione dal fumo di sigaretta. In genere, i farmaci che possono essere consigliati prevedono:
- antibiotici locali o orali (tetracicline)
- iniezione locale di steroidi, per ridurre l’infiammazione
- terapia ormonale
- terapia biologica con farmaci anti-TNF
- retinoidi.
L’intervento chirurgico serve a incidere e drenare i noduli e gli ascessi o a rimuovere l’area di pelle interessata nella sua interezza.
Sono in via di sperimentazione/approvazione nuove terapie innovative come farmaci biologici inibitori di IL-17 o inibitori delle janus chinasi allo scopo di gestire le forme più severe di idrosadenite, spesso refrattarie ai trattamenti ad oggi in uso.