Il laparocele è l’ernia che compare su una cicatrice chirurgica addominale. Nel corso del tempo, si può formare un cedimento della parete muscolo-fasciale al di sotto della cute e del sottocute, attraverso il quale fuoriesce il peritoneo, lo strato più interno della cavità addominale, creando un sacco che viene a sua volta abitato da contenuto adiposo oppure da visceri, tipicamente anse intestinali.
Come si cura il laparocele?
Il trattamento del laparocele è chirurgico e prevede sostanzialmente:
- chirurgia tradizionale: utilizza la stessa cicatrice come via di accesso chirurgico per ridurre il laparocele all’interno dell’addome e posizionare una rete di materiale sintetico il cui scopo è rinforzare la parete nella sede in cui si è verificato il cedimento parietale. Questo tipo di intervento viene di solito utilizzato per laparoceli di grosse dimensioni
- chirurgia laparoscopica: più recente, per accedere alla cavità peritoneale e visualizzare ‘dall’interno’ la zona di cedimento fasciale vengono praticate 3 o 4 piccole incisioni chirurgiche addominali attraverso cui vengono introdotti una telecamera e gli strumenti chirurgici. Dopo aver ridotto il contenuto del laparocele, si procede al posizionamento intraperitoneale di una rete che viene fissata alla parete addominale con delle graffette elicoidali metalliche e alcuni punti di sutura. I vantaggi sono:
- riduzione del dolore post-operatorio
- riduzione della degenza
- più rapidi tempi di ripresa delle normali attività quotidiane e lavorative
Le indicazioni migliori per la chirurgia laparoscopica sono i laparoceli di piccole dimensioni. Tuttavia, la scelta della via d’accesso per la riparazione di un laparocele viene valutata attentamente nei singoli casi al fine di poter verificare quella che meglio si adatta alle condizioni specifiche del paziente e laparocele.