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Neoplasia (Tumore) Dell’esofago


Il carcinoma dell’esofago è un tumore che colpisce la prima porzione del tubo digerente. Si tratta di una neoplasia diffusa in tutto il mondo, con un’incidenza superiore nei paesi asiatici. In Europa, l’incidenza è più alta in Francia e Inghilterra, ma con medie molto più basse rispetto a quelle asiatiche, mentre in Italia è più diffuso verso il nord del paese, in particolare tra gli uomini verso i 60 anni. Dal punto di vista istologico, cioè del tipo di cellule, esistono due varianti del tumore dell’esofago:

  • il carcinoma squamocellulare, che origina dalle cellule epiteliali di pavimentazione, si ritrova nel terzo inferiore, medio e superiore dell’esofago; inizialmente si presenta come una depressione poi si sviluppa in forma vegetante e rappresenta il 95% dei casi
  • l’adenocarcinoma, derivante dall’epitelio cilindrico soprattutto nell’esofago terminale; rappresenta il 5% dei casi.

Qual e’ la causa?

Molti sono i fattori di rischio che possono aumentare le probabilità di insorgenza di tale malattia:

  • abitudine al fumo
  • assunzione di alcool
  • predisposizione genetica
  • stenosi da caustici
  • danni da radiazioni
  • dieta errata (cibi con presenza di muffe)
  • deficit di vitamine
  • cattiva igiene orale
  • esposizione a nitrosamine
  • obesità
  • infezione da papilloma virus (HPV)

Inoltre, vi sono molte malattie che aumentano la possibilità di sviluppare tale patologia, tra cui:

  • la sindrome di Plummer – Vinson
  • l’acalasia esofagea
  • la malattia da reflusso gastroesofageo, la cui evoluzione aumenta il rischio di incorrere in un adenocarcinoma.

Come si manifesta?

I sintomi sono rappresentati da

  • disfagia ingravescente, ovvero difficoltà a deglutire, prima solo i cibi solidi poi anche i liquidi
  • perdita di peso
  • odinofagia (dolore alla deglutizione)
  • dolore toracico irradiato alla schiena
  • anoressia
  • tosse
  • bruciore
  • sanguinamento con conseguente anemia sideropenica da stillicidio
  • ingrossamento dei linfonodi sovraclaveari

Nella fase finale della malattia, si registrano episodi di rigurgito e vomito con rischio di aspirazione (ab ingestis). Le metastasi si localizzano principalmente al fegato, alla pleura e al polmone.

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi si basa innanzitutto sul rilievo di una storia di disfagia sia per i liquidi che per i solidi. Dal punto di vista diagnostico è necessario indagare l’esofago per valutare l’estensione locale e a distanza della malattia, con:

  • Rx del tubo digerente
  • esofagogfastroduodenoscopia con biopsie
  • ecoendoscopia
  • TC del torace e dell’addome

Qual e’ la terapia?

A seconda dello stadio in cui si trova il tumore alla diagnosi, si può agire di conseguenza con:

trattamento chirurgico: nei casi di malattia in stadio precoce, la chirurgia è il trattamento di scelta. Il trattamento può prevedere l’asportazione chirurgica dell’esofago con ricostruzione della via alimentare, a volte preceduto da un trattamento Chemio-Radiante (Ca spinocellulare). Per patologie localizzate, la terapia chirurgica è il trattamento standard anche se la sopravvivenza a lungo termine non supera il 25% se il linfonodi risultano positivi

trattamento endoscopico: è riservato a casi selezionati e in centri con grossa esperienza su tale patologia

trattamento chemioterapia: nei pazienti che non possono o non vogliono essere trattati chirurgicamente la chemio radioterapia è superiore alla sola radioterapia. Nei casi in cui la malattia sia avanzata, la sola chirurgia non è il trattamento di scelta in quanto la resezione radicale non è possibile nel 30-50% dei pazienti, mentre è consigliato un trattamento combinato CTRT. Negli ultimi anni la chemioterapia sta fornendo risultati sempre più soddisfacenti, anche se rimane una terapia palliativa o utilizzata come supporto alla successiva terapia chirurgica.

laserterapia: nei casi non operabili o in caso di stenosi molto marcata, si può ricorrere alla laser terapia per aumentare il diametro del lume esofageo e permettere l’inserimento di endoprotesi che, sebbene non in maniera definitiva, permettono l’alimentazione naturale e garantiscono così una miglior qualità di vita.